Ultimo giorno di scuola, no dei presidi al sindaco E lei: «Si nascondono»
I presidi dicono no all’ultimo giorno di scuola e rispediscono al mittente, in questo caso al sindaco Brenda Barnini, l’invito a organizzare un’iniziativa di fine anno nei cortili delle scuole o nei parchi per permettere agli alunni degli ultimi anni di salutare compagni e insegnanti. «Ringraziamo il Comune della disponibilità dei parchi pubblici ma non possiamo accettare l’offerta», scrivono in una lettera Grazia Mazzoni e Salvatore Picerno, dirigenti scolastici dei due istituti comprensivi empolesi. «La questione dell’ultimo giorno di scuola è molto delicata. Siamo i primi, noi dirigenti, a gioire delle feste che organizziamo per la fine della scuola. Siamo i primi insieme ai docenti a godere dell’affetto e dei saluti dei ragazzi. E sappiamo bene da anni quanto sia per loro importante — spiegano — ma il Covid-19 non è uno scherzo. La salute tanto meno. E noi dobbiamo adeguarci alle normative. Buone o cattive che siano». Organizzare l’«ultimo giorno di scuola» seppure all’aperto, a turni, rispettando le distanze sociali come indicato nel vademecum del Comune, secondo i dirigenti scolastici implicherebbe troppe discriminazioni e responsabilità. «La linea presa dal viceministro del Miur (Anna Ascani, ndr), che invita a organizzare all’aperto gli ultimi giorni di scuola per le classi a fine ciclo, potrebbe creare e sta già creando una differenza tra i docenti in quanto, agli occhi dei genitori ci saranno insegnanti “bravi” (quelli che vorrebbero aderire per intenderci!) e “cattivi” (quelli che non vogliono partecipare!), nonché un certo disorientamento per la mancanza di informazioni chiare e per i continui “cambiamenti”. Come dirigenti vogliamo anche tutelare i docenti e le famiglie che non vorranno partecipare. Quindi non aderiremo, non essendo peraltro possibile richiedere per legge al personale scolastico di accollarsi la responsabilità del corretto svolgimento di questo incontro in luogo pubblico, come invece ci è stato suggerito». Brenda Bardini si dice dispiaciuta e delusa. «Come spesso accade si preferisce nascondersi dietro la difficoltà di fare le cose invece di mettersi a lavorare insieme per risolvere i problemi. Anche perché non si capisce perché qualcuno (vedi Montespertoli) riesce a farlo e per qualcun altro è impossibile», risponde su Facebook. Così si rivolge direttamente agli insegnanti: «Se non è possibile farlo nell’orario scolastico sentitevi con i genitori e avanzate proposte alternative. Noi ce la metteremo tutta per aiutarvi ad organizzare».