Le polemiche sui divieti
SE LA LIBERTÀ DI CULTO È GARANTITA
Limitazioni tramite determinazioni assunte con grande rapidità e qualche volta anche con discutibili improvvisazioni. Per di più in Italia purtroppo non disponevamo di una legislazione adeguata alle grandi emergenze sanitarie di questo tipo, e quindi le nostre istituzioni hanno dovuto in via preliminare dotarsi di nuove procedure decisionali. Tutto ciò ha naturalmente contribuito al sorgere di molte polemiche e ad accesi dibattiti.
Occorrerebbe però evitare di eccedere per spirito di polemica politica, rispettando le difficoltà indubbie che Governo e Parlamento hanno incontrato nella configurazione di un insieme di interventi eccezionali, che inoltre, almeno finora, sembrano aver ottenuto buoni risultati dal punto di vista sanitario. Dico questo perché mi sembra davvero forzata, se non infondata, la polemica di recente ripresa da Antonio Baldassarre contro il Presidente del Consiglio, che avrebbe ridotto radicalmente molte libertà individuali e collettive — fra cui quelle importantissime relative al culto religioso — tramite i suoi decreti (i «famigerati» Dpcm), senza averne la legittimazione. Ma ciò non è vero, dal momento che il Presidente del Consiglio era stato a ciò autorizzato da precedenti decreti legge adottati dal Governo e regolarmente ratificati dal Parlamento: addirittura il primo decreto legge del febbraio scorso prevedeva espressamente che potesse essere sospesa «ogni forma di riunione in luogo pubblico e privato anche … di carattere religioso». E questo decreto legge è stato approvato dal Parlamento rapidamente, con votazioni quasi unanimi. Il secondo (del 25 marzo) era ancora più puntuale nel prevedere che potessero essere sospese le «cerimonie civili e religiose».
Fortunatamente ora se ne è usciti tramite appositi accordi fra il Governo e le diverse confessioni religiose, adesso previsti nel terzo decreto legge in materia. Forse le prime previsioni dei decreti legge sono state dominate dall’allarmismo, ma certo la situazione era molto grave. Resta fondamentale che scelte difficili, per ridurre situazioni emergenziali, devono essere valutate con equilibrio e completa documentazione, evitando letture strumentali.