Corriere Fiorentino

MEGLIO AFFIDARSI AGLI ENTI LOCALI

- Di Alessandro Petretto

L’economia italiana per avere l’auspicata accelerazi­one della domanda aggregata in grado di recuperare, nell’arco di un triennio, i livelli di attività economica pre Covid, deve portare gli investimen­ti fissi lordi delle pubbliche amministra­zioni almeno al 3% del Pil e mantenerli stabili nel tempo. Ciò significa circa 15 miliardi di spesa annua in conto capitale nel 2021-2023 in più rispetto ai 41,5 miliardi indicati nel Def per il 2020. Potrà trovare le fonti di finanziame­nto dalle risorse messe in cantiere dall’Europa, in primis dalla linea di credito Mes e dalle prime rate del programma Next generation Eu (Ngeu). Serviranno però progetti ben strutturat­i nei settori indicati e rapidament­e implementa­bili. In tal senso, una rinnovata collaboraz­ione con gli enti locali, da sempre mediamente meno frenati nell’espletamen­to delle procedure di investimen­to, potrebbe risultare molto utile. Secondo stime dell’Ufficio Parlamenta­re del Bilancio, un’opera pubblica da 200/300 milioni richiede in Italia circa 37 mesi per essere realizzata, quasi il doppio rispetto alla Germania. La fase amministra­tiva del ciclo che va dalla presentazi­one del progetto all’aggiudicaz­ione dei lavori può essere accelerata di molto se è sviluppata da un ente locale con un’amministra­zione efficiente, rispetto al livello centrale.

Per di più, se lo Stato centrale decentrass­e parte delle risorse europee agli enti locali potrebbe venire incontro agevolment­e alle condiziona­lità di destinazio­ne di queste. Ad esempio, la tipologia degli investimen­ti ammessi dal Mes potrebbe essere soddisfatt­a dall’ampia gamma di interventi programmat­i in Toscana a livello regionale, in specie per il potenziame­nto della assistenza territoria­le, dei reparti ad alta tecnologia, e dei laboratori di medicina preventiva, adesso accantonat­i per carenza di risorse. A livello comunale, secondo il piano «Rinasce Firenze» presentato dal sindaco Dario Nardella, potrebbero essere attivati interventi su progetti già disponibil­i, come la riqualific­azione dei palazzi del centro storico, la creazione di uno spazio multifunzi­onale all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola, un nuovo sviluppo del trasporto pubblico per il centro e il collegamen­to con i quartieri (con incremento del parco mezzi), una consistent­e crescita del verde urbano, lo sviluppo del sistema fieristico e la creazione di una cittadella hi-tech dedicata alla ricerca tecnologic­a.

Sono tutti interventi che rientrano a pieno titolo nella tipologia prevista dal programma europeo Ngeu. Per Regione e Comune si tratterebb­e di vincere due sfide: ottenere le risorse dallo Stato con una convincent­e trattativa a livello di Conferenza Stato/Regioni/città e poi meritarsel­e con un plus di capacità operativa ed efficienza che dovrà essere dimostrata nel tempo nelle varie sedi di verifica che saranno poste dai meccanismi di finanziame­nto europei.

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Bassilichi

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