MEGLIO AFFIDARSI AGLI ENTI LOCALI
L’economia italiana per avere l’auspicata accelerazione della domanda aggregata in grado di recuperare, nell’arco di un triennio, i livelli di attività economica pre Covid, deve portare gli investimenti fissi lordi delle pubbliche amministrazioni almeno al 3% del Pil e mantenerli stabili nel tempo. Ciò significa circa 15 miliardi di spesa annua in conto capitale nel 2021-2023 in più rispetto ai 41,5 miliardi indicati nel Def per il 2020. Potrà trovare le fonti di finanziamento dalle risorse messe in cantiere dall’Europa, in primis dalla linea di credito Mes e dalle prime rate del programma Next generation Eu (Ngeu). Serviranno però progetti ben strutturati nei settori indicati e rapidamente implementabili. In tal senso, una rinnovata collaborazione con gli enti locali, da sempre mediamente meno frenati nell’espletamento delle procedure di investimento, potrebbe risultare molto utile. Secondo stime dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio, un’opera pubblica da 200/300 milioni richiede in Italia circa 37 mesi per essere realizzata, quasi il doppio rispetto alla Germania. La fase amministrativa del ciclo che va dalla presentazione del progetto all’aggiudicazione dei lavori può essere accelerata di molto se è sviluppata da un ente locale con un’amministrazione efficiente, rispetto al livello centrale.
Per di più, se lo Stato centrale decentrasse parte delle risorse europee agli enti locali potrebbe venire incontro agevolmente alle condizionalità di destinazione di queste. Ad esempio, la tipologia degli investimenti ammessi dal Mes potrebbe essere soddisfatta dall’ampia gamma di interventi programmati in Toscana a livello regionale, in specie per il potenziamento della assistenza territoriale, dei reparti ad alta tecnologia, e dei laboratori di medicina preventiva, adesso accantonati per carenza di risorse. A livello comunale, secondo il piano «Rinasce Firenze» presentato dal sindaco Dario Nardella, potrebbero essere attivati interventi su progetti già disponibili, come la riqualificazione dei palazzi del centro storico, la creazione di uno spazio multifunzionale all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola, un nuovo sviluppo del trasporto pubblico per il centro e il collegamento con i quartieri (con incremento del parco mezzi), una consistente crescita del verde urbano, lo sviluppo del sistema fieristico e la creazione di una cittadella hi-tech dedicata alla ricerca tecnologica.
Sono tutti interventi che rientrano a pieno titolo nella tipologia prevista dal programma europeo Ngeu. Per Regione e Comune si tratterebbe di vincere due sfide: ottenere le risorse dallo Stato con una convincente trattativa a livello di Conferenza Stato/Regioni/città e poi meritarsele con un plus di capacità operativa ed efficienza che dovrà essere dimostrata nel tempo nelle varie sedi di verifica che saranno poste dai meccanismi di finanziamento europei.