Corriere Fiorentino

E TORNÒ IL TEMPO DELLE VECCHIE ZIE

- Di Paolo Ermini

Ora stanno tutti con Rocco. Gli striscioni imperversa­no. Dopo la sortita del sindaco Nardella, affiancato dalla vice Giachi e dall’assessore allo sport Guccione, tutti e tre intenti a reggere il manifesto inneggiant­e al patron viola, ieri è stato il vertice di Toscana Aeroporti a srotolare uno striscione al Vespucci: scontro tra la nuova pista (a Peretola) e il nuovo stadio (a Campi)? Giammai. Il derby Carrai-Commisso? Ma per carità! È dura entrare in rotta di collisione con un personaggi­o pronto a investire patrimoni per portare la Fiorentina ai massimi livelli, con il quale si sono schierati compatti tutti i tifosi, e non solo. È tangibile l’insofferen­za della città per l’inconclude­nza che ha accompagna­to tutti i grandi progetti, mentre piace parecchio il decisionis­mo di Commisso.

Ma negli Usa gli imprendito­ri ballano da soli, ci ha detto nell’intervista pubblicata ieri il console degli States a Firenze, Benjamin Wohlauer. E qui è tutto un altro mondo. Il contrasto con il Comune comunque è nei fatti. Tanto che il patron della Fiorentina non ha affatto gradito la foto con la dichiarazi­one d’amore del sindaco. Lui, lui Commisso, vorrebbe chiudere la partita costruendo la sua cittadella nella Piana, in mezzo a campi che non pongono problemi di tutela e che costano anche (relativame­nte) poco. A Palazzo Vecchio invece, sepolta per sempre l’idea di uno stadio nuovo nell’area Mercafir di Novoli, ora si punta tutto sulla ristruttur­azione del vecchio Franchi, che dovrebbe essere il cuore di un’area totalmente votata alle attività sportive e dotata di servizi efficienti, dai parcheggi alla linea di tramvia. L’ostacolo sta proprio nello stadio, che è monumento tutelato. E il soprintend­ente Andrea Pessina più volte ha escluso la possibilit­à che si possano demolire le curve, come era previsto nel progetto preparato per Commisso dall’architetto Marco Casamonti. Ieri è stato l’ex sindaco Matteo Renzi a battere un colpo, a favore del suo successore: «Voteremo in Parlamento la legge sugli stadi togliendo i vincoli attuali sul Franchi», ha detto il leader di Italia Viva. Che per primo, da sindaco, andò all’attacco delle soprintend­enze, considerat­e dei freni alla modernizza­zione del Paese (indimentic­abile la polemica contro le «vecchie zie»). Non è detto però che l’offensiva di Renzi acceleri la pratica, visto che provocherà l’irrigidime­nto di tutto il fronte della tutela.

Più pragmatica­mente, come raccontiam­o a pagina 3, a Bologna hanno deciso di costruire nuove curve più vicine al campo, ma smontabili e davanti alle vecchie, dove troveranno spazio servizi ed esercizi commercial­i. Esteticame­nte non sarebbe certo l’optimum per il Franchi, ma lo era stata forse nel 1990, per i Mondiali, la costruzion­e delle due ali ai lati della celeberrim­a tribuna del Nervi lanciata nel vuoto? Eppure così si fece. Con il beneplacit­o del soprintend­ente di allora. La tribuna, soffocata, non fiatò.

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