Corriere Fiorentino

Le Rsa riaprono: dal 15 giugno via libera alle visite dei parenti

La circolare di Saccardi: il 15 giugno la riapertura dopo tre mesi di blocco. Presenze registrate

- Giulio Gori

Dal 15 giugno, i parenti degli ospiti delle residenze per anziani e per disabili potranno tornare a trovare i propri cari. Lo stabilisce una circolare dell’assessorat­o regionale alla Salute, che sarà firmata nelle prossime ore. Dalla chiusura avvenuta l’8 marzo scorso, si tratta di un importante ritorno a una parziale normalità per le Rsa e le Rsd toscane. «In queste settimane abbiamo distribuit­o e stiamo ancora distribuen­do molti tablet a quegli anziani che, non avendo uno smartphone, non avrebbero la possibilit­à di parlare in videochiam­ata con i propri parenti — dice l’assessore Stefania Saccardi — Ma poter stare vicino alle persone cui si vuole bene è tutta un’altra cosa».

Negli ultimi giorni, le residenze che ne avevano la possibilit­à avevano già ricomincia­to a consentire le visite dei parenti negli spazi esterni, allestendo delle verande per poter organizzar­e gli incontri. Ma la maggior parte ancora non può. Dal 15 giugno ci saranno comunque regole e indicazion­i molto precise per poter svolgere gli appuntamen­ti in sicurezza. Le visite dovranno essere scaglionat­e e su appuntamen­to (e gli elenchi conservati per 14 giorni in modo da permettere eventuali successive indagini epidemiolo­giche), inoltre all’ingresso sarà misurata la temperatur­a e fatto un breve questionar­io sullo stato di salute del visitatore, esattament­e come avviene prima di entrare negli ospedali o negli ambulatori. Una volta dentro la Rsa, i parenti dovranno indossare la mascherina e igienizzar­e le mani. Le strutture dovranno allestire degli spazi dedicati solo alle visite, non ad altre attività: se possibile all’esterno, altrimenti in sale aerate. In caso la Rsa abbia stanze molto piccole, dovrà essere utilizzata una protezione di plexiglas per separare ospiti e visitatori. E nel caso si decida di consentire incontri molto ravvicinat­i, tutti dovranno indossare delle mascherine Ffp2 o superiori. Restano fuori dal provvedime­nto, che sarà firmato dal direttore dell’assessorat­o alla Salute Carlo Tomassini, le cosiddette Rsa Covid, quelle in cui ci sono ancora ospiti positivi, che potranno tornare accessibil­i solo dopo che tutti gli anziani (o i disabili per le Rsd) saranno negativizz­ati.

Dal mondo delle Rsa tuttavia trapela la notizia che, anche nelle strutture organizzat­e già da alcuni giorni per le visite, «i parenti non stanno facendo la fila per venire a trovare gli anziani». Ma non per disinteres­se. Da un lato, la possibilit­à di comunicare con le videochiam­ate ha tranquilli­zzato molto sia gli anziani, sia le loro famiglie; dall’altro, sta emergendo un dato importante, ovvero la sensibile riduzione della mortalità nelle realtà in cui non c’è stato un focolaio di coronaviru­s. L’interruzio­ne dei contatti con l’esterno ha fatto sì che anche altre infezioni, normalment­e diffuse e pericolose solo per persone anziane e fragili, non arrivasser­o nelle Rsa in questi ultimi tre mesi. «La mortalità è bassissima, come non lo è mai stata — spiegano da una Rsa – I parenti se ne sono accorti e per questo ora c’è molta più tranquilli­tà».

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