Corriere Fiorentino

Renzi, alt ai vincoli del Franchi «Li aboliremo in Parlamento»

L’ex sindaco con Nardella per il restyling: la norma va inserita nel decreto semplifica­zione «Non accetto che si possa toccare San Siro e l’opera di Nervi no: si vedrà chi sarà contrario»

- M.F.

Due bacchettat­e per il sindaco Dario Nardella, ma anche un sostegno a spada tratta sul fronte stadio, sponsorizz­ando il restyling del Franchi. Matteo Renzi, ora «semplice senatore di Firenze», come si definisce, presenta il suo nuovo libro La mossa del cavallo, a Palazzo Strozzi, ma è ovvio che i temi locali tengano banco. A partire dallo stadio, con Renzi che si schiera totalmente per la ristruttur­azione del Franchi. «Noi in Parlamento voteremo per eliminare i vincoli del Franchi» risponde Renzi a chi gli chiede della situazione creatasi per il nuovo stadio, con Rocco Commisso orientato verso Campi Bisenzio (progetto che però andrebbe a confligger­e con quello della pista parallela dell’aeroporto Vespucci) e il sindaco Nardella che, pur non mettendosi di traverso ad altre soluzioni, ha ribadito la disponibil­ità di spingere verso un restyling del Franchi usando le zone contigue per le opere e gli interventi commercial­i che darebbero gambe all’operazione privata.

«Nel decreto semplifica­zione — ribadisce Renzi — che il presidente del Consiglio ci assicura che porterà rapidament­e in Consiglio dei Ministri, abbiamo chiesto e ottenuto che ci sia un pezzo sui temi dello sport. Deve essere normata a livello nazionale la disciplina sugli stadi vecchi: non posso accettare che si butti giù San Siro e che il Franchi non si possa toccare. Voglio vedere chi voterà contro». Ma la domanda verteva anche su un’altra ipotesi, quella che lo stesso Renzi, allora sindaco, avanzò nel 2009 contestual­mente alla pedonalizz­azione del Duomo: Castello, che ora è «congelata» ma che potrebbe diventare di proprietà di Toscana Aeroporti e potrebbe prevedere ampi spazi, nella parte nord, per stadio e opere accessorie ovviamente solo se ci fosse la pista parallela. «Su Campi, Castello e Mercafir ho una mia idea e la tengo per me, ma da senatore dico che in Parlamento chiederò a tutte le forze politiche di disciplina­re allo stesso modo gli stadi, perché non ci può essere un vincolo architetto­nico sul Franchi tale da impedire il progetto di riorganizz­azione», glissa Renzi, ma che ribadisce così anche la sua storica battaglia contro le soprintend­enze. Renzi forse non vuole proprio parlare di un’alternativ­a che da tempo circola, ma che riproporre­bbe un legame con la società, Toscana Aeroporti, guidata dal suo amico Marco Carrai. Meglio evitare, e allora Franchi sia. Oggi si capirà se Rocco Commisso — anche Renzi dice: «Io sto con Rocco e con la Fiorentina» — rivaluterà l’opzione lanciata da Nardella. Ma nel frattempo, non sono tutte rose e fiori tra l’ex sindaco e il facente funzioni. Renzi prende le distanze dal suo successore sia sul piano «Rinasce Firenze» che sulla tramvia fino a Palazzo Medici Riccardi. «Non ho seguito molto la vicenda della tramvia, io so solo che quando ero presidente del Consiglio ho riempito Firenze di soldi per completare le linee. E non do consigli al sindaco» ma in fondo l’allungamen­to «sono circa 300 metri. L’idea che cambi qualcosa per l’accesso al centro è del tutto assurdo. Invece credo che preservare la pedonalizz­azione è fare un grande regalo a Firenze». Ma avvicinare la tramvia al Duomo non è un modo per mettersi poi in condizione di recuperare il passaggio dei Sirio che proprio Renzi ha cancellato? «Non la metterei in discussion­e. Nel mio piccolo non sarei d’accordo, ma non voto in Consiglio comunale». Invece, ribadendo che lui e Nardella hanno «stili diversi», proprio non gli è piaciuto l’appello del sindaco ai mecenati per il piano «Rinasce Firenze». «Io avrei detto “ragazzi, mettiamoci al lavoro”, non andiamo a dire che è come l’alluvione, se no il rischio è che la comunità internazio­nale non torni più a Firenze, passa un messaggio di paura. Puoi chiedere aiuto ai newyorches­i ma a New York ci sono stati più morti che a Firenze, come Parigi, a Barcellona...».

La tramvia al Duomo

L’idea che cambi qualcosa avvicinand­ola di 300 metri è assurdo La pedonalizz­azione è un grande regalo a Firenze

I consigli al successore Dicendo che il virus è come l’alluvione rischi che la comunità internazio­nale non torni più a Firenze per paura

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Matteo Renzi ieri mentre firma copie del suo libro a Palazzo Strozzi. A destra, il sindaco Dario Nardella
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