Corriere Fiorentino

Un Gianni Schicchi antivirale per il festival Puccini

Inaugurazi­one il 27: opere, concerti, recital Battistell­i: «È l’arte il nostro vaccino»

- Francesco Ermini Polacci

Quando muore, il vecchio Buoso Donati è da solo. I parenti sono sì interessat­i alla sua eredità, ma più che altro si interrogan­o sulle ragioni di quella morte. Un virus? Iniziano a diffidare l’uno dell’altro, in preda alla paranoia: perché chiunque di loro può essere infetto e contaminar­e gli altri. E allora si bardano di tute protettive, mascherine, guanti, usano gel disinfetta­nti à gogo. Si annuncia così, calato in un’attualissi­ma dimensione da pandemia, il Gianni Schicchi che aprirà il cartellone 2020 del Festival Puccini (27 giugno – 21 agosto), con l’Ort diretta da John Axelrod e Bruno Taddia nel ruolo eponimo; spazio all’aperto, per la prima volta quello della piazza della Cittadella del Carnevale di Viareggio. È la risposta della regista

Valentina Carrasco, cresciuta alla dirompente scuola della Fura dels Baus, a una precisa richiesta di Giorgio Battistell­i, che come direttore artistico firma il suo primo Festival Puccini; edizione giocoforza tutta ripensata. «Uno Schicchi antivirale, dice la regista argentina, dove la comicità che l’opera ha in sé diventa il vero antidoto alla paura, alla solitudine e alla tristezza di questa pandemia che stiamo vivendo tutti».

Anche le messe in scena degli altri due titoli pucciniani cardine della programmaz­ione, Tosca e Madama Butterfly, nascono come creativa risposta artistica ai limiti imposti dalla sicurezza sanitaria: «il rispetto delle norme, come quelle del distanziam­ento, va vissuto non come restrizion­e, ma come sollecitaz­ione», afferma Battistell­i, «affinché quello di quest’anno sia un festival della residenza e della creatività. Ciascuno dei tre registi ha saputo gettarsi dentro questo mare della creatività, dimostrand­o che l’arte può diventare il vero vaccino». E creatività significa anche «impoce stare una visione sul futuro»: Battistell­i ha chiesto a 6 compositor­i diversi, tutti italiani, di comporre nuovi brani ispirandos­i a Tosca, scegliendo ciascuno un personaggi­o dell’opera, in modo da guardare ad essa da varie angolazion­i. Le composizio­ni di Francesco Antonioni, Sara Caneva, Caterina Di Cecca Virginia Guastella, Riccardo Panfili, Fabio Vacchi verranno proposte alla Villa Museo Puccini, accompagna­te dalla recitazion­e di Stefania Sandrelli. Di Tosca, affidata alla bacchetta di Alberto

Veronesi e presentata al Gran Teatro di Torre del Lago, Stefano Monti firma scene, regia e costumi parlando di «una grande essenziali­tà», nelle forme e nello spazio scenico, e di un «ecologismo teatrale, che permetta di riutilizza­re cose e oggetti che hanno un trascorso». Sullo sfondo dominano tre grandi cornici rotonde, allineate; quella centrale accoglie un disco a specchio orientabil­e: «Contrariam­ente alla funzione essenzialm­ente narrativa dei movimenti scenici e delle azioni incentrate sulla cornicentr­ale, le cornici laterali racchiudon­o le proiezioni dei personaggi e quelle che si vorrebbe suggerire al pubblico», spiega Monti. Per il resto si vedrà, ammette il regista, perché l’allestimen­to è un work in progress. Nel cast figurano Amarilli Nizza, Amadi Lagha, Devid Cecconi. Sarà poi una Madama Butterfly intessuta di simboli, quella firmata da Manu Lalli, direttrice artistica della compagnia Venti Lucenti: raffinata regista, ambienterà la tragedia in una casa all’ombra,

❞ Scena inedita Si parte nella Cittadella del Carnevale di Viareggio tra tute protettive, mascherine, guanti e disinfetta­nti

❞ Amore e pandemia Isabella Ferrari e Sergio Castellitt­o nello spettacolo scritto da Valerio Cappelli con le musiche inedite di Morricone

in un bosco fatto di piante vere. «Pinkerton vampirizza CioCio San, così come l’uomo vampirizza la natura. E la natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura», spiega. Sul podio il giovane Enrico Calesso, nei ruoli principali Shoko Okada, Raffaele Bate, Annunziata Vestri.

Ma il Festival Puccini non è solo opera: «l’idea, dice Battistell­i, è di allargare il perimetro alle altre arti performati­ve». Ecco Ci sono giorni che non accadono mai, la storia d’amore, ovviamente al tempo del Coronaviru­s, scritta da Valerio Cappelli del Corriere della Sera e affidata alla recitazion­e di Sergio Castellitt­o e Isabella Ferrari, con musiche inedite di Morricone; ed ecco Stefano Massini, che racconterà, con la sua prospettiv­a sempre originale, le tre opere in cartellone. Particolar­mente atteso il concerto di Antonio Pappano con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, con una programma che omaggia Puccini ma anche Beethoven, con la Quinta Sinfonia, a 250 anni dalla nascita.

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 ??  ?? Scene e star Sopra il rendering di «Tosca» e a sinistra Isabella Ferrari e Sergio Castellitt­o protagonis­ti del lo spettacolo «Ci sono giorni che non accadono mai»
Scene e star Sopra il rendering di «Tosca» e a sinistra Isabella Ferrari e Sergio Castellitt­o protagonis­ti del lo spettacolo «Ci sono giorni che non accadono mai»

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