Da Castiglioncello a Rimigliano: primi segnali di ripresa
Da Castiglioncello a Rimigliano: il 70% dei turisti ha disdetto, ma ora i telefoni tornano a squillare
«Se penso all’aspetto economico è stato giusto riaprire a tutte le regioni, se rifletto invece sui possibili effetti per la salute allora mi vengono i dubbi. Alla fine però è bene così. Bisogna infatti reagire e non rinchiudersi nelle nostre paure ma gestirle con intelligenza». Chi parla è Andrea, 36 anni, figlio primogenito di Luciano Zazzeri, lo chef stellato del ristorante La Pineta a Marina di Bibbona, morto a 63 anni, il 18 marzo dello scorso anno. Andrea e il fratello Daniele, 31 anni, hanno preso in mano la barca lasciata dal babbo, all’improvviso, con un colpo di timone. «È stata dura ricominciare senza di lui. Mesi strazianti. A volte è capitato che alcuni clienti, ricordando il babbo, si mettessero a piangere», racconta Andrea.
Marina di Bibbona, La Pineta. Da qui inizia il nostro viaggio lungo la costa degli Etruschi — da Castiglioncello a Rimigliano, una sessantina di chilometri, spiagge strette e larghe, dorate e bianche — perché la paura e la volontà di ricominciare, il dubbio e il coraggio dei fratelli Zazzeri esprimono bene lo stato d’animo degli operatori turistici e della gente di questi luoghi, i cui volti richiamano il cavallo più che la barca. Lungo la costa degli Etruschi infatti si trova «un mare di terra, il più terragno dei mari d’Italia, l’unico mare asciutto», ha annotato Francesco Merlo. E l’aggettivo marittimo di molti paesi, non a caso, indica la Maremma di questi luoghi, non il mare. Anche se salendo in collina il segreto della bellezza dei borghi sta proprio nell’avere alle spalle il mare. «A parte alcuni tratti più intensivi, questa costa può essere ancora molto attrattiva per un turismo di qualità. Si pensi al tratto di Rimigliano o a quello bellissimo e
ampio tra Donoratico e San Vincenzo. E ha il vantaggio di una possibile integrazione con un entroterra ricco di patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico. Si pensi alla corona dei borghi. Da Campiglia a Guardistallo», osserva Rossano Pazzagli, ex sindaco di Suvereto e docente di storia del Territorio all’università del Molise.
Castiglioncello, buen retiro negli anni Venti di famiglie aristocratiche di Firenze e Roma, gli Spadolini, i Milani, i Pavolini, i D’Amico, i Ginori Conti, non è più la Perla del Tirreno del Sorpasso di Dino Risi e dei divi del cinema come Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Sofia Loren. Anche se nonostante una certa decadenza conserva il fascino e la cipria dei tempi d’oro. L’esperto di turismo Paolo Bini, 67 anni, sostiene di non ricordare un maggio così popolato di turisti, come quello appena trascorso. Nonostante i lavori per il rifacimento della piazza: un pugno negli occhi del turista. Ma tant’è.
Rosignano deve la sua fortuna a Ernesto Solvay, chimico, imprenditore e filantropo belga che nel 1914 ha creato l’azienda che ha preso il suo nome con annessi ospedale, scuola, impianti sportivi e case per dipendenti e dirigenti in stile liberty. La soda fabbricata dalla Solvay produce l’effetto fiabesco delle spiagge bianche, set di spot pubblicitari e film, nonché meta di turismo soprattutto giovanile.
Da Vada (splendida la pineta voluta dal Granduca di Toscana Leopoldo II) a Bibbona, Cecina e Castagneto, si distendono numerosi campeggi, un milione di presenze turistiche, ma l’estate del dopo Covid, spiega Matteo Valori 43 anni, presidente di Assocamping della provincia di Livorno, «si presenta al peggio». La stagione di fatto comincia per i più a metà giugno. E pensare che le prenotazioni arrivate a febbraio facevano pregustare una stagione record, ma per il 70 per cento circa sono state disdette. Solo in questi giorni, dice Valori, il telefono è tornato a squillare: «Puntiamo a realizzare il 30 per cento degli incassi dell’estate scorsa», spiega. E i prezzi? Per i camper si oscilla tra gli 8 e i 15 euro mentre per le case mobili (20-35 metri, cucina, doppi servizi e due camere) dai 300 ai 900 euro a settimana.
Case mobili più che camper, perché l’estate del Covid privilegia gli appartamenti, le ville con piscina e le strutture ricettive senza ambienti comuni. Tipo il villaggio I Sorbizzi, a Marina di Bibbona, 29 appartamenti e ville in pietra a vista, stile campagna toscana: uno esce dal proprio appartamento e si ritrova in spiaggia. «I prezzi? Tra i 1.200 e i 4.000 euro al mese», spiega Alessia Panichi, 48 anni. L’ambiente è ideale, ma i costi sono alti — 29 dipendenti e la concessione della spiaggia — mentre la stagione si presenta incerta per la mancanza di stranieri.
L’hanno ribattezzata la «Trottola» per il fatto che in queste settimane è un po’ ovunque, Sandra Scarpellini, 52 anni, sindaca di Castagneto Carducci, per mettere in sicurezza 13 chilometri di litorale. Da Bibbona a San Vincenzo; un salto a Bolgheri a informarsi dai ristoratori su come stia andando la riapertura; una riunione al Cavallino Matto, il tempio del divertimento per ragazzi di Donoratico, per fissare le regole della riapertura, prevista il 20 giugno: giochi ridotti, presenze su prenotazione; poi nelle spiagge libere, tra i ginepri e lo stabilimento balneare Sirena, dove saranno sistemati dei porta ombrelloni rossi a 4 metri di distanza l’uno dall’altro; infine riunione con i balneari e i ristoratori per aumentare gli spazi dei tavolini e degli ombrelloni. Pausa, un caffè: prospettive, sindaca? «Un mese fa ero un po’ giù, ma oggi sono ottimista. Confido che andrà bene», risponde.
Stesso ottimismo che riscontriamo in Leonardo Marinai, 25 anni, uno dei soci dello Shangri-Là, bagno, bar e ristorante, a Donoratico: «Però che fatica. La mia mentalità è aggregare gente, non dividerla e fare il vigile, come mi tocca fare quest’anno».
Anche a San Vincenzo, l’unica località della costa degli Etruschi, costruita sul mare, si respira un clima positivo, sottolinea il sindaco Alessandro Bandini, 52 anni: bene balneari e ristoratori, gli albergatori «si stanno rimuovendo» così come il porto turistico, anche se qui il modello delle vacanze è da sempre basato sulle seconde case, circa 5 mila, la metà delle prime. I turisti stanno tornando, anche perché la gran parte sono fiorentini: «Noi siamo la porta a mare di Firenze», sorride il sindaco.
Ultima tappa, i 9 chilometri di spiagge libere di Rimigliano, undici accessi e un app che segnalerà quelli liberi, lungo la via della Principessa, in onore di Marianna Bonaparte, sorella di Napoleone. Riferimento che ci avverte che l’Elba napoleonica è vicina.
❞ Il ristoratore Zazzeri Se penso all’aspetto economico è stato giusto riaprire tutto. Se rifletto sui possibili effetti per la salute mi vengono dubbi
Lo storico Pazzagli Questa costa può essere attrattiva per il turismo di qualità, anche per l’integrazione con un entroterra molto ricco