Corriere Fiorentino

Una storia di fede La crisi e gli anni sabbatici Così don Samuele ha ritrovato la vocazione

La storia di don Samuele che lavorando alla Croce Azzurra ha ritrovato la vocazione Strage in autostrada, il padre ai domiciliar­i

- di Jacopo Storni

A un certo punto si è guardato allo specchio e si è chiesto: «Ma io voglio davvero fare il prete?». Improvvisa­mente, don Samuele Sportelli, 50 anni, si è ritrovato magro, attraente. Fino al 2017 aveva gravi problemi di obesità, pesava 180 chili. Ha fatto il parroco a Chiocchio, poi il cappellano a Montevarch­i. La sua vita, con un corpo così ingombrant­e, non era semplice. Tutt’altro: «Era umiliante, quando prendevo un aereo, non entravo nel seggiolino e provavo vergogna; quando andavo in un negozio, non trovavo mai la taglia di pantaloni ed era imbarazzan­te».

Così arriva l’operazione di chirurgia bariatrica per dimagrire a Santa Maria Nuova: «Mi hanno asportato un pezzo di stomaco e un pezzo di intestino, un’operazione complessa che per fortuna è andata bene». Don Samuele così si ritrova magro e più gradevole d’aspetto: «Sono andato in crisi, mi sono chiesto se, diventato adesso così piacevole, avrei potuto avere una vita diversa, magari una donna, un innamorame­nto, un lavoro diverso». Ed ecco la crisi vocazional­e. Don Samuele va in crisi, chiede al vescovo tre anni sabbatici che passa con la madre anziana e malata nella casa di Pietrapian­a, frazione del comune di Reggello. E pensa, medita, prega. Si confronta con gli amici ma soprattutt­o con se stesso.

Poi ricomincia a fare volontaria­to. Sale sulle ambulanze della Croce Azzurra di Reggello. Porta gli anziani a fare le dialisi, comincia il corso per soccorrito­re e quello per autista. E in quei gesti, in quegli aiuti e in quella solidariet­à, ritrova il senso perduto della sua fede: «Ho riassapora­to, giorno dopo giorno, quella felicità di aiutare gli altri, i più fragili, i più deboli. La Croce Azzurra mi ha ricordato quello che già ero, ecco, bastava che tornassi ad essere quello che ero, una persona attenta ai bisogni dei più vulnerabil­i, sia a livello sociale che a livello spirituale». E mentre medita, mentre pensa e mentre continua a pregare, la risposta arriva da sola: «Ho deciso che sarei tornato a fare il prete».

Una crisi mistica condivisa sempre col vescovo di Fiesole Mario Meini, che domenica scorsa l’ha nominato parroco di San Miniato a Montanino, parrocchia del comune di Reggello. «Per me il vescovo Mario è stato come un padre: mi ha ascoltato, mi ha aspettato, mi ha consigliat­o» ha detto don Samuele sulle pagine di Qui News Valdarno. Farà il parroco, ma non smetterà ili suo impegno con la Croce Azzurra. «Ho promesso agli amici volontari che tornerò sulle ambulanze insieme a loro. È anche grazie a loro se ho ritrovato me stesso».

Sono stati proprio i volontari della Croce Azzurra che domenica hanno accompagna­to don Samuele nel suo nuovo incarico, svolgendo fuori e dentro la chiesa il servizio di controllo per il rispetto delle norme anti contagio.

Un prete ancora giovane, don Samuele, nato a Varese nel 1970 e diventato sacerdote il 2 aprile 2005, «proprio nello stesso giorno in cui moriva Papa Giovanni Paolo II». E forse anche questo pensa lui i «fa parte di un disegno celeste», che rientra nel suo destino di far parte del mondo ecclesiast­ico. Una scelta fatta quindici anni fa e che oggi, dopo malattie e crisi, non mette più in discussion­e.

Va agli arresti domiciliar­i a Napoli a casa di uno zio il trentenne rumeno che venerdì in un terribile incidente sull’A1 ha provocato la morte dei figli di 8 mesi e 10 anni e dei nonni dei bambini. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip che ha convalidat­o l’arresto per omicidio stradale plurimo. Al momento dell’arresto ha detto ai poliziotti che non riusciva a tenere gli occhi aperti dopo un lungo viaggio. Ha spiegato di aver fatto il viaggio senza interruzio­ne della Romania all’Italia. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto l’auto che procedeva a zig zag già prima dell’impatto con il tir fermo sulla piazzola di sosta.

❞ Dopo l’operazione Sono dimagrito e mi sono visto attraente, ho pensato che avrei vivere una storia d’amore

 ??  ??
 ??  ?? Don Massimilia­no nella sua chiesa di San Miniato a Montanino. A sinistra durante il suo lavoro con la Croce Azzurra
Don Massimilia­no nella sua chiesa di San Miniato a Montanino. A sinistra durante il suo lavoro con la Croce Azzurra
 ??  ?? ● Dopo aver riflettuto ha deciso di tornare
● Dopo aver riflettuto ha deciso di tornare

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy