TAVOLINI ALL’APERTO, VINCOLI DEL FRANCHI, UFFICI A RALLENTATORE
Caro direttore, ho scritto nei giorni scorsi agli assessori Gianassi e Giorgetti sulla questione dei tavolini di bar e ristoranti in strada. Per risposta ho ottenuto un lapidario: «La scelta dell’Amministrazione è stata votata dal Consiglio Comunale. Cordiali saluti». Ma questa non è una riposta inerente alle mie domande. E poi che significa? Che un voto del Consiglio comunale sancisce l’indiscutibilità di una decisione della giunta? Non facendo parte degli analfabeti funzionali, so benissimo che una mattina Nardella non ha fatto un’alzata d’ingegno e ha redatto l’ordinanza. Due sono le domande: quali criteri sono stati seguiti per l’ampliamento del suolo pubblico là dove si tratta di marciapiedi stretti come quelli del centro e dell’Oltrarno? E di chi è la responsabilità legale (civile e penale) nel caso di un infortunio di un pedone, vecchio o giovane non ha importanza, che si verificasse davanti a un locale che ha occupato una parte del marciapiede (o tutto) antistante il suo locale. Se non si evidenzia immediatamente le responsabilità civile e penale di un soggetto o di più soggetti si potrebbe ricadere nel «rimpallo» delle responsabilità. Nel caso in cui nessuno mi volesse rispondere in modo chiaro e adeguato, non desisterò nelle mie richieste di chiarezza e trasparenza.
Gentile direttore mi accade spesso di occuparmi delle questioni di interesse generale sollevate sollevate dall’associazione Italia nostra-sezione di Firenze e, se mi consente, quanto al vincolo sullo stadio Franchi vorrei proporre le seguenti modeste considerazioni, in specie relative a recenti dichiarazioni e promesse di intervento del Parlamento (il Senato):
- in primo luogo, uno dei cardini dell’ordinamento pubblico è rappresentato dal rispetto delle competenze dei diversi organi amministrativi e costituzionali, pertanto una legge non può essere fatta ad personam e tanto meno per interessi di natura privata come sarebbe, se il Parlamento disponesse la rimozione del vincolo di tutela ambientale-monumentale sullo stadio o approvasse una legge ad hoc, perché ne deriverebbe un vero e proprio conflitto di attribuzione con l’Amministrazione dei beni culturali;
- il vincolo non si può dunque rimuovere o ridurre o modificare? Certamente sì, ma l’imposizione del vincolo è il risultato di un procedimento amministrativo particolarmente complesso è rigoroso, disciplinato dal codice dei beni culturali e che a suo tempo non ha visto alcuna opposizione da parte del Comune, proprietario dell’immobile: dunque se si vuole rispettare la legge occorre ripetere al contrario questo procedimento. Questa è l’unica strada.
Caro direttore, vorrei fare qualche riflessione dopo 90 giorni dall’inizio del distanziamento «sociale», anche se l’aggettivo giusto sarebbe stato «fisico». È palpabile dovunque un piacevole ritorno alla normalità o almeno a qualcosa che le somiglia molto. Lo si vede andando per strade, negozi, bar, mercati al chiuso ed all’aperto. Lo si vede meno nelle chiese , che mi dicono piuttosto vuote, lo si vede invece già nei musei. Non lo si vede affatto o quasi negli uffici pubblici, nelle Asl e nelle banche. Nelle Asl assistiamo a file fuori dalle sedi, raggruppamenti anche non sani, visto il luogo e l’utenza che, purtroppo, si trova a frequentarlo; tempi lunghissimi per controlli ed accertamenti, in qualche realtà toscana difficoltà anche per attività chirurgica. Le banche, ancora incredibilmente aperte per il servizio di cassa solo tre giorni alla settimana e per appuntamento, com’era giustissimo il giorno 12 di marzo ma non lo è più a giugno; con difficoltà perfino a fissare un appuntamento . L’Ufficio delle Entrate aperto un giorno o due a settimana, sempre come nel mese di marzo (o forse siamo passati da uno a due giorni).
In questi ambiti aumentano, ovviamente, i raggruppamenti nei pochi momenti di «disponibilità», cosa che sarebbe risolta con più libertà d’accesso; oltre alla spasmodica ricerca, con gli occhi, di una persona al di là della barriera possa darti un aiuto, perchè sono spariti davvero tutti in prima linea! Non so per colpa, merito o decisione di chi continui questa situazione, dico solo che sta diventando paradossale ed ingiusta. Paradossale perchè tutti i miglioramenti ed i cambi di situazione intervenuti in questi giorni . hanno lasciato, giustamente, traccia dappertutto, ma tranne che in moltissimi uffici pubblici. Ma che senso ha?