Una bandiera da dieci
Rocco gli ha consegnato ufficialmente la maglia di Antognoni e Gaetano sarà il leader della Fiorentina del futuro Per Federico si aspetta un nuovo incontro. E l’offerta giusta
Con Chiesa in partenza (destinazione Inghilterra?) è Castrovilli il nuovo uomo simbolo viola
Dove, e quando, l’avevamo già vista? Due gioielli preziosi cresciuti in casa e capaci di irrompere sulla scena da protagonisti. Prima uno, poi l’altro. Il sogno (infranto) di farne le colonne sulle quali costruire il futuro. Quei due, avevano pure lo stesso nome: Fede&Fede. Bernardeschi e Chiesa. Peccato che uno dei due avesse idee diverse. Sognava il salto di qualità. Il balzo in una grande. E così, nel cuore dei tifosi si fece largo a spallate l’altro «bambino»: Chiesa.
Ammainata (molto velocemente) una possibile bandiera, il popolo viola (e la società) ne issarono altrettanto rapidamente un’altra. Oggi, quella storia, si sta ripetendo. Identica, o quasi, e uno dei protagonisti è lo stesso Chiesa. Stavolta però, sta dall’altra parte. Quella scelta, qualche anno fa, da Bernardeschi. Il suo ruolo invece, lo sta giocando un altro ragazzo che nel giro di un anno ha conquistato stima, amore, fiducia: Gaetano Castrovilli. È lui, oggi, il «prescelto». Il simbolo per presente e (soprattutto) futuro. Basta ripensare a quanto successo negli ultimi giorni per rendersi conto di come il sorpasso sia ormai compiuto. Basta, in particolare, rileggere quanto detto sabato da Rocco Commisso. «Chiesa? Se vuole andar via, può, ma soltanto alla cifra giusta». Concetto chiaro, ed espresso con estrema freddezza. Come se, in cuor suo, il patron avesse capito che l’idea di Federico è la stessa di dodici mesi fa quando però, Rocco, gli impose di restare. Adesso, lo scenario, è totalmente diverso. C’è un accordo tra gentiluomini e i rapporti sono all’insegna della serenità. Un’intesa che (appunto) stabilisce che, in caso di richiesta di cessione, la Fiorentina si dirà pronta ad assecondarla. Ad un condizione: che ci sia una squadra disposta a pagare la cifra fissata dai viola: 60 milioni. O giù di lì. A oggi, comunque, Chiesa non ha chiesto di essere ceduto. Così come non ha comunicato di voler rinnovare il contratto. La novità, dopo un lungo silenzio, è che la discussione è ripartita.
Negli ultimi giorni infatti ci sono stati nuovi contatti con papà Enrico, e nel corso della prossime settimane (magari quando Commisso potrà tornare in Italia) si entrerà nel vivo. Nel frattempo, e basta farsi un giro sui social network o ascoltare le tante trasmissioni radio che danno spazio ai tifosi, i fiorentini assistono alla vicenda senza troppi patemi. Anzi. Se vuole andare, che vada. È questo il sentimento prevalente. Esattamente come accadde con Bernardeschi. Adesso, il loro cuore, batte forte per Gaetano Castrovilli. «È felice e vuole restare — ha detto Rocco — mi piace l’idea di dargli la numero 10». Poi, un buffetto affettuoso. «Mi raccomando Gaetà, non mi fare scherzi». Non li farà. Perché sta (davvero) bene a Firenze, e non ha nessuna intenzione di muoversi. Almeno per un po’.
«È umile, è un ragazzo semplice e per bene», ha aggiunto Daniele Pradè. La Fiorentina, riparte da lui. Il talento emblema di come dovrà essere la nuova squadra: giovane, forte, fatta di gente convinta di poter diventar grande con questa maglia e non pensando di sfruttarla come trampolino di lancio. «Firenze è la mia seconda casa — ha raccontato Gaetano qualche giorno fa — l’ho sempre amata e ora che unisce lavoro, e soprattutto amore, non posso che esserne affascinato ancora di più». Da Bernardeschi, a Chiesa, da Chiesa, a Castrovilli. A prescindere da come andrà a finire con Chiesa, Firenze (e la Fiorentina) hanno scelto. È Gaetano, la nuova bandiera da sventolare. Una bandiera viola, e col 10 sulle spalle. Anche questo, ricorda qualcosa. Anzi, qualcuno.