Stop all’aumento della retta nelle Rsa di Sereni Orizzonti
La nipote di una paziente si è rivolta al Tribunale del malato
Uno stop all’aumento delle rette nelle Rsa, che era stato stabilito per coprire le maggiori spese legate all’emergenza coronavirus. Lo ha deciso temporaneamente la società «Sereni Orizzonti», titolare di 11 strutture in Toscana, che a maggio aveva inviato alle famiglie degli ospiti una comunicazione in cui notificava loro un rincaro della tariffa di 30 centesimi al giorno, pari a 110 euro all’anno.
Come raccontato dal Corriere Fiorentino, la protesta era partita da una fiorentina, Priscilla Taddei, nipote di un’anziana ospite della Rsa L’Arcolaio di Firenze, che per opporsi a una decisione unilaterale dell’azienda si era rivolta, oltreché alla Regione e al difensore civico, anche al Tribunale dei diritti del malato – Cittadinanza Attiva. Il Tribunale del Malato, con Fabio Baldi, si è mosso concentrandosi sulla Rsa Villa San Giusto di Prato, oggetto di un identico provvedimento. Il suo intervento ha fatto sì che il Distretto di Prato dell’Asl Toscana Centro abbia intimato alla «Sereni Orizzonti» di sospendere quel rincaro. La società ha così congelato l’aumento in tutte le 11 strutture toscane per gli ospiti in convenzione (ma non per quelli in regime privato), compresa Villa San Biagio a Dicomano, diventata nota per un gravissimo focolaio di coronavirus.
Dalla sede centrale di Udine, «Sereni Orizzonti» spiega che i 30 centesimi al giorno in più sono necessari per coprire le spese di mascherine, sanificazioni, assunzioni straordinarie, tutte spese legate all’emergenza Covid, a fronte del fatto che i rimborsi che arriveranno dallo Stato saranno solo parziali e non saranno erogati prima del 2021. Ma la società non demorde. E ritiene, spiegano i suoi vertici, che l’aumento sia così basso che rientri in un intervallo ammesso dai contratti con le Asl Toscane. Così, la questione è rimandata alle conferenze dei sindaci di ogni singolo Distretto, che, una volta riunite, dovranno stabilire se quell’aumento sia legittimo e ammissibile oppure da rimandare al mittente. Nella lettera, inviata a fine maggio alle famiglie degli ospiti, i vertici delle Rsa di «Sereni Orizzonti» spiegavano che «i nostri sforzi per fronteggiare l’emergenza Covid sono stati infiniti. Tutto ciò ha portato ad un notevole aumento dei costi».
Da parte sua Fabio Baldi del Tribunale del Malato è invece convinto che «le Rsa hanno un contratto con le aziende sanitarie che sono tenute a rispettare. E non mi risulta che possano imporre unilateralmente un aumento della retta a danno degli ospiti». Il dato certo è che in attesa che la vicenda sia risolta, in un senso o nell’altro, l’aumento della tariffa di giugno non sarà applicato.