Oggi la festa su Facebook Staino: i miei ottant’anni (e me li sento bene) insieme all’amico Guccini
Una delle più belle canzoni di Francesco Guccini recita: «I miei amici veri, purtroppo o per fortuna, non sono vagabondi o abbaialuna, per fortuna o purtroppo ci tengono alla faccia, quasi nessuno batte o fa il magnaccia». Si intitola Gli Amici e sappiamo di chi parlava il cantautore nel 1983: uno è Roberto Vecchioni, un altro Sergio Staino. Con il vignettista scandiccese ha anche un’altra cosa in comune: l’età. Oggi Staino e Guccini festeggiano insieme — in diretta Facebook — i loro 80 anni (Staino li ha compiuti l’8 e Guccini li compirà il 14). Da sempre «Amici». E come la canzone profetizzava: «Non cerchiamo la gloria, ma la nostra ambizione è invecchiar bene, anzi, direi... benone!» Ci sono riusciti. Nonostante gli acciacchi.
La festa glie l’hanno organizzata Unicoop Firenze e Club Tenco. E in tanti hanno aderito con entusiasmo per spegnere queste 160 candeline virtuali: Claudio Bisio, Vinicio Capossela, Paola Turci, Paolo Virzì, Emma Bonino, Lella Costa, Walter Veltroni tra gli altri. L’appuntamento è
❞ Bobo è diventato un vecchio saggio. Si è difeso dal coronavirus e si gode quei pochi raggi luminosi che ogni tanto arrivano all’interno di una nebbia totale
per le 18 e si accede dalle pagine de L’Informatore e dello stesso Staino. «Gli 80 me li sento bene», sorride il vignettista. Non come dieci anni fa: «Quando ne ho compiuti 70 è stata dura invece. Mi hanno spiazzato, mi giravano le scatole e non ho voluto far festa». In quel caso fu la compagna di Guccini a pensare di preparare una festa a sorpresa. «Ma né io né lui la volevamo». Ne parlarono qualche giorno dopo: «Vedi, vedi, che siamo uguali». Ora però è diverso. «E chissà perché .... » sospira Staino. «Ora quasi quasi ne aggiungerei uno in più di anni, solo per sentirmi dire come li porto bene».
Il bello di personaggi così fuori dal coro, è che pure a 80 anni non fanno bilanci. Non guardano al passato. «Sono giorni di progetti questi» conferma Staino.
Uno dei quali sta per vedere la luce entro fine mese, quando uscirà il libro Quell’idiota di Bobo (La Nave di Teseo). Sottotitolo «In difesa del buonismo». «È un libro strano — spiega — nato dal fatto che due professori di liceo hanno scritto due piccoli saggi su di me e Bobo — il suo storico personaggio alter-ego di tante vignette — mettendoci a confronto con l’Idiota di Dostoevskij e la cosa mi aveva molto divertito». Sarò «un saggio biografico con molti disegni». Un secondo progetto riguarda «la storia sentimentale del Partito Comunista» che la Mondadori vuole pubblicare nel 2021 e per il quale Staino sta in queste settimane concedendo profonde e lunghe interviste. «Mi stanno facendo scavare nel passato, come un nonno. Non è niente male» commenta.
Di questi 80 anni, 40 li ha passati a disegnare il suo Bobo. Da sempre interprete critico-romantico delle vicende della sinistra italiana. «Bobo è diventato un vecchio saggio — dice il suo autore — e ha chiamato a raccolta tante persone con il suo appello per mantenere in piedi questa mancanza di alternative che è il governo Conte. Si è difeso dal coronavirus e si gode quei pochi raggi luminosi che ogni tanto arrivano all’interno di una nebbia totale». È così che definisce «l’alleanza con i grillini».
«In tutti questi anni mi sono fatto molti più amici che nemici per fortuna — conclude — e anzi l’ultima, la più inattesa, è Stefania Sandrelli, da sempre oggetto dell’amore di Bobo». Per il compleanno l’attrice ha invertito i ruoli e gli ha scritto: «Adesso sono io che mi sono innamorata di te».