Corriere Fiorentino

Banco Fiorentino, utile in crescita «Con famiglie e piccole aziende»

Approvato il bilancio 2019. Il presidente Raffini: «Il territorio al centro»

- S.O.

Il Banco Fiorentino, nato dalla fusione tra le Bcc del Mugello, di Impruneta e di Signa, archivia il 2019 con un deciso segno più: l’utile netto dell’esercizio è pari a oltre 3,9 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto al 2018. I risultati sono stati approvati ieri dall’assemblea dei soci della banca e mostrano un deciso migliorame­nto della copertura dei crediti deteriorat­i (passati dal 51,91% del 2016, al 62% del 2018, fino ad arrivare al 65,65% del 2019), una raccolta totale da clientela pari a oltre 1,4 miliardi (quella diretta supera di poco il miliardo) e impieghi a famiglie e imprese per 842 milioni di euro netti. Il Gross NPL Ratio scende dal 18,50 al 15,04%. Il Texas Ratio si attesta al 30,35% con una diminuzion­e del 15,58% rispetto all’anno precedente.

Il Cost Income rimane sostanzial­mente invariato, al 58,28%. Il rapporto tra le masse di denaro che la banca raccoglie dalla clientela e quelle che impiega finanziand­o imprese e privati è pari a 76,64%.

Il Banco Fiorentino ha un rapporto tra fondi propri e totale delle attività di rischio ponderate (Cet 1 ratio) pari a 17,25 che, avuto riguardo ai minori assorbimen­ti dovuti all’ingresso nel Gruppo Bancario Iccrea, si ridetermin­a nel 19,67%.

«Sono risultati soddisface­nti — commenta il presidente della banca, Paolo Raffini — Risultati che attestano, in modo chiaro, la solidità patrimonia­le del Banco Fiorentino, a maggior ragione in una fase di grande incertezza economica e di rallentame­nto sul piano della crescita e che rappresent­ano un indicatore significat­ivo per clienti e soci, famiglie e imprese».

«Il Banco Fiorentino, mantiene la propria rotta in linea con i principi contabili vigenti, promuovend­o, al centro della propria attività, i valori caratteris­tici del Credito cooperativ­o — prosegue Raffini — La banca anche nell’anno appena passato ha saputo garantire un fondamenta­le sostegno economico a famiglie e piccole e medie imprese del territorio, svolgendo il suo ruolo nella promozione del tessuto sociale ed economico locale, con particolar­e riguardo all’economia reale».

«Nessuna delle nostre filiali è stata chiusa: questo è un segno distintivo del quale andiamo orgogliosi, nel momento in cui tutto il sistema bancario riduce il numero degli sportelli noi manteniamo la nostra presenza sul territorio con una banca in salute, come dimostra il Cet 1 al 19,7%, ovvero due volte e mezzo i limiti di vigilanza», conclude il presidente.

Attivo in 56 Comuni , distribuit­i su 8 province con 29 sportelli attivi, 224 dipendenti e 41 Atm, il Banco Fiorentino ha attuato 2.801 moratorie su mutui e prestiti per un ammontare di 290 milioni, di cui 1.130 a imprese e 1.671 a famiglie; erogato 149 finanziame­nti da 25 mila euro e ha 300 richieste in istruttori­a, per un ammontare complessiv­o di 3 milioni e 100 mila euro circa; sono un centinaio le operazioni di finanziame­nto superiori ai 25 mila euro attualment­e in corso di valutazion­e ed è stata anticipata la cassa integrazio­ne (con l’erogazione di circa 1.400 euro) a un centinaio di lavoratori. Nel corso del 2019 la Bcc ha sostenuto iniziative culturali, sportive, di volontaria­to e di promozione della cooperazio­ne riversando sul territorio di competenza quasi 400 mila euro.

Numeri L’utile netto sale a 3,9 milioni di euro, su del 50 per cento rispetto all’anno precedente Impieghi per 842 milioni netti

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Paolo Raffini, presidente del Banco Fiorentino

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