Un’altra notte di caos Ma Nardella lancia l’appello ai residenti
«Sulla movida non create tensioni»
Un’altra notte di caos in centro per la movida molesta, decine di sms di protesta dei residenti. Ma il sindaco Nardella: «Cerchiamo di capire le ragioni dei locali».
Un’altra notte insonne, tra schiamazzi, partite di calcetto, cori da stadio, alcol che scorre a fiumi. E messaggi che di continuo arrivano sul (mio) telefonino. Messaggi di residenti esasperati, costretti a convivere con gli effetti dirompenti della mala movida. Dopo aver chiamato ripetutamente le forze dell’ordine e i vigili, che difficilmente riescono in interventi risolutivi per varie ragioni, affidano le loro frustrazioni e proteste al cronista. Se dal lunedì al giovedì le chat quasi tacciono, è dal venerdì che si scatena l’inferno.
E in una notte come quella tra venerdì e sabato scorsi, capita così di ricevere una cinquantina di messaggi con racconti, video in presa diretta e foto. Così. Ore 1,15 piazza Santo Spirito. «Le forze dell’ordine stanno andando via ma in piazza e sul sagrato c’è una tale concentrazione di gente che fanno fatica a passare con le auto. Ai varchi nessun controllo e regna l’anarchia». Ore ore 2,25, via del Presto di San Martino. «Questa notte neanche i doppi vetri e le persiane sbarrate ci aiutano. Da venti minuti un gruppo di ragazzi suona ossessivamente i bonghi. E davanti al nostro ingresso c’è una pozza di piscio. Ho provato a contattare il pronto intervento della polizia municipale. Nessuna risposta». Ore 3, di nuovo da
piazza Santo Spirito: «Pochi minuti fa ho provato ad attraversare il sagrato e poi la piazza. È stato impossibile! A terra vetri e quintali di plastica. Ci sono assembramenti ovunque, sembra che il coronavirus non sia mai esistito. Quasi nessuno porta la mascherina». Ore 3,10, Borgo Pinti: «Sembra di avere la gente in casa. Bastaaaaaaa! Ho provato a chiedere un po’ di silenzio e sono partiti i fischi. Io la prosgolo
sima settimana vado in Procura e denuncio tutti». Ore 3,15, piazza Strozzi:
«Decine e decine di persone appiccicate le une alle altre, molte hanno bottiglie e bicchieri di vetro. Le urla sono assordanti. Ma non c’era un’ordinanza del Comune che vietava la vendita di vetro dalle 20? Dove sono i controlli?». Ore 3,25, piazza dei Ciompi:
«Un gruppetto di ubriachi nord africani si sta pestando.
Uno di loro ha spaccato una bottiglia e le sta brandendo contro gli altri». Ore 3,27,
Borgo La Croce: «Stesse scene di sempre. Urlano tutti, pisciano ovunque mentre in via dell’Ortone ci vanno a consumare la cocaina». Ore 4, via
dei Coverelli: «Dalle mie finestre vedo rigagnoli di pipì provenire dalla facciata laterale della basilica di Santo Spirito. Si sta pian piano formando un laghetto. Oramai quest’andella chiesa per tutti è il pisciatoio. Lo chiamano così i ragazzi. Che desolazione: bisogna farsi sentire. Non è più il tempo del silenzio ma è quello dell’azione. E insieme possiamo ottenere qualche risultato». Ore 4, ancora Santo Spirito ma con un resoconto dettagliato di tutta la nottata: «È’ l’una del mattino e davanti alle mie finestre c’è una folla iper eccitata. All’ingresso della mia abitazione tre ragazzi sniffano coca mentre la gente continua a passare e pisciare. Alle 1,20 una ragazza, in compagnia di tre persone, d’improvviso si tira giù il pantalone e le mutandine e inizia a fare pipì. Poi, una volta finito, si ricompone e va via. Alle 2 mi infilo i tappi nelle orecchie e vado a dormire. Alle 4 alcuni ragazzi iniziano a suonare i campanelli e a cantare a squarciagola. Inneggiano al Napoli che ha vinto sulla Juve. Non sono napoletani ma fiorentini. Riprendo sonno alle 7. E un’altra nottata è passata».
Nella chat dei comitati e dei gruppi di residenti danneggiati dalla movida molesta, uno degli ultimi messaggi arriva alle 4,30 da piazza Sant’Ambrogio, quella stessa piazza dai cui balconi, due settimane fa, vennero lanciate le uova ad alcuni ubriachi che litigavano fra loro alle 3 del mattino. Questa volta a togliere il sonno a chi vive di fronte alla chiesa sono 4 ragazzi che hanno pensato bene di organizzare una partita di calcetto tra l’edicola e il sagrato. «Abbiamo chiamato i carabinieri, e questa volta sono arrivati. Però hanno semplicemente invitato quei maleducati a smettere. Forse una multa avrebbe insegnato loro qualcosa».