Corriere Fiorentino

«Ciclone Covid sulle banche, per le Bcc i conti sono da rifare»

Il direttore generale di Iccrea, Pastore: possibili nuovi fusioni per reagire al peggiorame­nto della situazione

- Silvia Ognibene

Un lieve incremento dei depositi (a 10 miliardi di euro, +1%) e impieghi stabili (9 miliardi) nel 2019 per il sistema del credito cooperativ­o in Toscana: traccia il quadro Mauro Pastore, dg di Iccrea Banca, la capogruppo del gruppo bancario cooperativ­o Iccrea che in Toscana conta 15 Bcc, 293 sportelli,132.704 soci e 2.484 dipendenti.

Direttore, è soddisfatt­o dell’andamento del 2019?

«Assolutame­nte sì, abbiamo quote di mercato significat­ive per le banche locali, in Toscana il 6,8% dei depositi, e il 10,6% dei finanziame­nti suddivisi fra il 10,2% alle famiglie e l’11% alle imprese: le nostre banche stanno servendo il territorio in maniera significat­iva».

Cosa si aspetta e cosa si augura per il 2020?

«C’è un clima di generale preoccupaz­ione perché il fermo della capacità produttiva ha generato maggiori costi e mancati ricavi. Ma soprattutt­o c’è una forte incertezza sulle prospettiv­e future. Mi auguro che gli sforzi messi in campo consentano alla maggior parte delle nostre imprese di rimanere in piedi: avevamo difficoltà anche prima del Covid-19 e la perdita di capacità produttiva permanente sarebbe non uno scalino, ma uno scalone da salire».

La pandemia porterà Iccrea a rivedere i propri piani?

«Il piano d’impresa 20212023 non è stato approvato perché è arrivato il Covid-19 e quindi i numeri vanno rivisti tenendone conto: anche a voler essere ottimisti è certo che degli impatti ci saranno. Stiamo facendo le previsioni definitive per il 2020 e per il triennio successivo, ma nessuno sa a che livello sarà la capacità produttiva in futuro. La riscrittur­a del nostro piano sarà completata in autunno, prima dell’estate chiariremo lo scenario e riformuler­emo le previsioni. Per tutto il sistema bancario il peso delle moratorie impatterà sui conti del 2021».

Secondo lei, il governo ha agito azionando le leve giuste?

«Il tema è legato alla disponibil­ità di risorse: se viene usata interament­e, al di là dei ritardi, gli strumenti messi in campo dal governo hanno toccato quasi tutti i fronti che andavano toccati. La quantità di risorse a disposizio­ne non è enorme, ma questo dipende dal fatto che lo Stato era già debole prima dell’epidemia. Adesso speriamo che l’Europa butti davvero il cuore oltre l’ostacolo: serve che tutte le istituzion­i facciano il 100% dello sforzo perché solo così il Paese ce la può fare. Altrimenti si vanificano gli sforzi fatti fin qui dalle imprese, dalle famiglie e dalle banche».

In che modo il gruppo e le sue banche hanno agito sul territorio durante l’emergenza?

«In Toscana abbiamo ricevuto 9.474 richieste di nuovi finanziame­nti ai sensi del decreto Liquidità, il 62,1% dei quali sono stati erogati. L’importo complessiv­o è di oltre 108 milioni di euro, per un taglio medio di 18 mila euro. Per i finanziame­nti sotto i 25 mila euro abbiamo erogato oltre 106 milioni alle imprese toscane, circa 2 milioni per finanziame­nti di taglio superiore ai 25 mila euro».

A seguito del consolidam­ento del credito cooperativ­o con la costituzio­ne del gruppo Iccrea, dobbiamo aspettarci esuberi di personale e chiusura di filiali?

«Per gli esuberi abbiamo stime ipotetiche perché vogliamo che le uscite siano esclusivam­ente volontarie, attraverso strumenti come Quota 100 e Opzione donna. Lo stesso ragionamen­to vale per gli sportelli: abbiamo evidenziat­o quali requisiti servono per poter tenere aperto uno sportello, poi saranno le singole banche a fare le proprie valutazion­i e a decidere».

In Toscana sta arrivando a conclusion­e la fusione tra la Bcc della Valdichian­a e Banca Tema e si è vicini a trovare un partner per la Bcc di Montecatin­i: dobbiamo attenderci altre aggregazio­ni?

«È una valutazion­e che spetta alle banche. I dati che andremo a definire a settembre saranno peggiorati­vi di quelli messi inizialmen­te nel piano e quindi ci potranno essere situazioni nelle quali, agendo per tempo, le banche scelgono di aggregarsi per evitare la crisi».

❞ Abbiamo ricevuto richieste di nuovi finanziame­nti per 108 milioni

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