Doppio out
Iachini e Caceres squalificati per bestemmia
Non sarà facile raggiungere la salvezza per la Fiorentina. «Se non miglioreremo rispetto all’anno scorso sarà un fallimento», ha detto fin dall’inizio Rocco Commisso. E l’obiettivo, dopo il brutto pari con il Brescia, sembra tutt’altro che scontato. Tra l’altro Beppe Iachini e Martin Caceres sono stati squalificati, rispettivamente per una e due giornate, per espressioni blasfeme, cioè bestemmie. La sanzione supplementare a carico del terzino è arrivata a seguito delle parole dette all’arbitro al 25’ del secondo tempo al momento di abbandonare il terreno a seguito dell’espulsione per doppia ammonizione. Contro la Lazio sabato sera non ci sarà nemmeno Chiesa, diffidato e ammonito lunedì.
Il pareggio col Brescia ha riportato d’attualità timori che parevano scacciati. Era una partita data per vinta. E invece no. Ecco perché è giusto parlare ancora di salvezza da raggiungere, con la consapevolezza della propria forza (rispetto alle concorrenti) ma con la giusta cautela. Sarà meno semplice del previsto, e non ci saranno impegni scontati. La sensazione, è che escluse Spal e Brescia, all’apparenza condannate, ci siano ancora sette squadre (dal Cagliari al Genoa) potenzialmente coinvolte nella corsa per non retrocedere. Sette realtà racchiuse in una manciata di punti, con undici finali ancora da disputare. La domanda è: cosa c’è all’orizzonte per la squadra di Beppe Iachini? Il calendario, sulla carta, non è impossibile. Cinque sfide si giocheranno al Franchi, per esempio. Eppure, oggi come oggi, non è detto che sia un vantaggio. Anzi. Lo dicono i numeri. I viola infatti sono sedicesimi per rendimento casalingo. In 14 gare giocate in casa, Chiesa e compagni, hanno raccolto appena 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e ben 5 sconfitte, per una media di 1,07 punti a gara. Peggio, hanno fatto solo Genoa, Lecce, Spal e Brescia.
A fare impressione, prendendo in esame sempre i match giocati a Firenze, è la sterilità offensiva. Soltanto 14 i gol segnati dai viola tra le mura amiche. E la sfida col Brescia, da questo punto di vista, ha confermato la tendenza. In casa, la Fiorentina, fatica tremendamente a creare gioco.
Soprattutto contro avversari che, considerando Ribery e soci avversari di un livello comunque superiore, quasi sempre si presentano con atteggiamenti molto difensivi. Non a caso, i viola, crescono (parecchio) di rendimento quando vanno in trasferta: 13 partite, lontano dal Franchi, 16 punti (4 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte), 19 gol fatti e altrettanti subiti.
Ecco perché vale la pena dare un occhio al calendario. La prossima sfida, in teoria, è proibitiva. Contro la Lazio, all’Olimpico. E le altre? Il Lecce (terzultimo a 6 punti dai viola) andrà in casa della Juve, il Genoa sfiderà il Brescia, Cagliari e Torino si scontreranno tra loro, mentre Sampdoria, Sassuolo e Udinese ospiteranno rispettivamente Bologna, Verona e Atalanta. Tutto sommato insomma, nel giorno dell’impegno più tosto, la Fiorentina potrebbe limitare i danni. Mercoledì prossimo invece, al Franchi arriverà il Sassuolo. Un avversario che, per atteggiamento, potrebbe andare incontro alle caratteristiche dei viola. Da quel momento, resteranno 9 impegni. Quattro in casa (contro Cagliari, Verona, Torino e Bologna) e cinque fuori, contro Parma. Lecce e, all’ultima giornata, Spal. Nel mezzo, due trasferte terribili a San Siro (contro l’Inter) e all’Olimpico, contro la Roma. Arriveranno una dopo l’altra, tra il 22 e il 26 luglio. Ecco perché sarebbe bene arrivarci avendo già portato la nave in porto. Essere ancora in ballo infatti, a quel punto, potrebbe rivelarsi parecchio, forse troppo, pericoloso.
Tappe Il calendario non è proibitivo, ma bisogna evitare rischi nella parte finale