«Ora Susanna non parli solo la lingua leghista, altrimenti perdiamo voti»
Sindaco Alessandro Ghinelli, che campagna elettorale chiede a Ceccardi? Toni duri o no?
«A Susanna, che è intelligente e preparata, chiedo di parlare la lingua che ognuno intende. Ovvio che con la base leghista ha un appeal fortissimo sui temi a lei cari, ma verso l’intellighenzia di Firenze e dell’intera area metropolitana serve un linguaggio diverso, altrimenti si perdono voti nostri che andranno al centro sinistra. Voti decisivi. Ma questi registri diversi sono nelle sue corde».
Che temi vorrebbe al centro della campagna elettorale del centrodestra?
«Tre questioni chiave. La razionalizzazione del sistema culturale, che deve formare stabilmente una rete senza luoghi di serie A e di serie B, affinché siano tutti attrattivi, non solo il capoluogo di regione. Un sistema culturale che è importante anche per il turismo. Il centrodestra deve portare avanti la volontà di integrazione di tutte le provincie e di tutti i centri e borghi. Poi occorrono infrastrutture, anche digitali, per aiutare la manifattura e la produzione. Infine l’ambiente: non possiamo lasciare questa questione, decisiva per tutti, alla sinistra. La questione ambiente ci deve vedere presenti».
Non ha citato la sicurezza.
«Non ce ne è bisogno. È un suo tema, un suo cavallo di battaglia. Ma anche qui serve un linguaggio nuovo».
Con Ceccardi non rischia di passare il messaggio dell’anti-fiorentinità, della «lotta» contro il capoluogo di regione?
«Non deve cadere in questo errore, anche solo essere sospettata come anti-Firenze. Capisco la sua simpatia per Pisa e l’area pisana ma la Toscana è tante città, tutti i suoi territori. E la Toscana moderna è altro da quello di cui parla Giani,che illustra solo il Medio Evo... Io sono disponibile a parlare con lei, glielo ho già detto, a fare campagna elettorale assieme, dato che anche io sono in campagna elettorale per la mia rielezione a sindaco, partendo dalle cose fatte qui ad Arezzo che può essere un modello per il centrodestra».