Tomasi (Pistoia) «Servizi, rifiuti, infrastrutture Non servono i toni alti né insistere sulle moschee»
Sindaco Alessandro Tomasi, che tipo di campagna elettorale chiede a Ceccardi? Toni duri o no?
«Vincere è possibile, anzi è necessario per lo sviluppo della Toscana. I toni alti non servono, basta essere duri nel merito, spiegare cioè che anche altre regioni governate dal centrosinistra fanno meglio di noi... Basta passare l’Appennino per vedere un dinamismo che qui non esiste, scelte che favoriscono le imprese, le multiutility, le infrastrutture».
Che temi spera siano al centro della vostra iniziativa?
«Non importa parlare di immigrazione o moschee, gli elettori sanno bene che sull’accoglienza abbiamo una visione diversa da quella di Pd e centrosinistra. Dobbiamo parlare di problemi concreti, ad iniziare dai servizi pubblici, i cui costi ricadono sulle spalle dei cittadini anche se i sindaci fanno bene».
Ad esempio?
«I rifiuti. Non c’è impiantistica e pagheremo in bolletta gli errori della Regione nei prossimi anni, perfino la progettazione di impianti che non si faranno come gli inceneritori: questo è assurdo. Con una centralizzazione che non serve ed anzi può fare danni. Idem sul trasporto pubblico regionale, sono i cittadini che pagano. Per non parlare della sanità».
Cosa rivedere nella sanità toscana?
«L’emergenza ha evidenziato l’abbandono del territorio, la carenza di personale, tanto è vero che si sono fatte le corse per nuove assunzioni. Quella costruita dal Pd è una sanità da rifondare».
Le diverse anime della coalizione che Toscana disegneranno?
«Ci saranno discussioni con gli alleati sui vari temi, come è normale che sia. Ma penso ad una regione più attrattiva, più semplice, vicina alle imprese. Nell’urbanistica, ad esempio, la maggioranza ha fatto 19 cambiamenti in pochi anni: come può un imprenditore programmare ed investire?».