Savonarola e le due grandi guerre Quando Firenze restò senza Fochi
Tre precedenti prima dello stop di quest’anno per le regole anti Covid
Niente Fochi per San Giovanni per evitare assembramenti. Non succedeva dalla seconda guerra mondiale e nell’arco della storia è successo soltanto in tre periodi. A spiegarlo è il presidente della società San Giovanni Battista (che ogni anno organizza lo spettacolo) Claudio Bini, rammaricato per non poter offrire uno show pirotecnico unico nel suo genere ad almeno 100 mila tra fiorentini e turisti che ogni anni, dai Lungarni fino a Fiesole, si ritrovano per vederli.
«I Fochi a Firenze sono cominciati alla fine del tredicesimo scolo — ricorda Bini — E il primo periodo storico che ha visto l’assenza di questa tradizione è stato durante la permanenza a Firenze di frate Girolamo Savonarola, uomo rigido e austero come tutti ricordano, che privilegiava l’aspetto religioso e non era ben orientato verso lo spettacolo». E così, dal 1494 al 1497 i Fochi vennero soppressi per quattro anni, almeno secondo quanto ricostruito dai libri di storia sfogliati dalla Società San Giovanni Battista. Il secondo periodo storico senza spettacolo artificiale è quello risalente alla prima guerra mondiale, quando i Fochi vennero sospesi addirittura pe otto anni, dall’inizio delle ostilità nel 1914 fino al 1922. «Le tensioni nel Paese e la guerra che imperversava alle porte della città — spiega Bini — ha fatto sì che i Fochi fossero sospesi per così tanti anni, con grande dispiacere per i fiorentini legatissimi a questa tradizione».
Scenario del tutto simile si ripete durante il secondo conflitto mondiale, quando lo spettacolo pirotecnico viene sospeso ancora una volta per molti anni, esattamente dal 1939, anno di inizio della guerra, fino al giugno 1946, quando i botti di San Giovanni riprendono a pochi giorni di distanza dalla nascita della Repubblica Italiana a seguito dei risultati del referendum istituzionale di domenica 2 e lunedì 3 giugno di quello stesso anno.
Tra le curiosità, intorno a metà del sedicesimo secolo, spiegano sempre dalla Società San Giovanni Battista, «i Fochi si tennero ma ci fu incidente tecnico che fece sì che vennero sparati tutti assieme e la manifestazione, anziché durare 40 minuti come da tradizione, si esaurì in pochissimi minuti».
Inizialmente i Fochi si sparavano da piazza Signoria, poi da Ponte alla Carraia e solamente dal Novecento dal piazzale Michelangelo.
La Società di San Giovanni Battista, che si occupa dello spettacolo, venne costituita il 29 gennaio 1796 dal Granduca Ferdinando III di Toscana. Il giovane sovrano voleva collegare la sua figura alla più antica tradizione fiorentina ed il culto del Battista fu sempre presente in lui nelle forme più sentite. Le stesse monete fatte coniare a partire dal 1791, secondo una prassi ormai consolidata, riportavano sulla superficie l’immagine di San Giovanni e il santo protettore della città era anche il santo protettore del Granduca Pietro Leopoldo e dello stesso Ferninando III di Lorena.
❞ Claudio Bini Nel sedicesimo secolo invece ci fu un intoppo: vennero sparati tutti insieme e lo spettacolo durò pochi minuti invece che i soliti quaranta