La figura di Celentano
Il generale indagato e i consigli dei parenti: diventa nullatenente
Il suo nome compare più volte nell’informativa finale della squadra mobile, ma la figura dell’ex comandante della Folgore, il generale Enrico Celentano indagato dalla procura di Pisa per la morte di Emanuele Scieri ,viene tratteggiata con dovizia di particolari nel capitolo intitolato «Coperture vertici militari». Celentano, che in passato è stato «sentito dalla autorità giudiziaria una sola volta», viene ascoltato però più volte. Al procuratore Crini, l’ufficiale «escludeva nel modo più assoluto di essersi recato mai a Pisa il la sera del 13 agosto (giorno della morte di Scieri, ndr) e di aver effettuato tale telefonata verso la propria abitazione». Alla polizia «ancora una volta non forniva alcuna giustificazione alla telefonata registrata alle ore 23,48 del 13 agosto 1999»: solo che gli investigatori hanno trovato anche «un’agenda sul quale vi era appuntato alla data del 13 agosto 1999, un incontro avvenuto alla caserma Gamerra» tra lui e un altro ufficiale. Preoccupato di essere intercettato, stando almeno a quanto sostiene la polizia che però mette controllo anche il cellulare di una sua parente stretta, Celentano chiede a un altro parente che gli scriva una lettera. Lettera che gli uomini della squadra mobile poi sequestrano il 16 maggio 2018 all’ufficio postale di Poggibonsi. Nella missiva sono indicati alcuni consigli «nel caso che il tutto volgesse a tuo SFAVORE. In considerazione: dell’istituzione di una inchiesta parlamentare, della riapertura da parte della procura dopo circa 20 anni, delle indagini conclusesi in un primo tempo con un nulla di fatto. Appare evidente che i danneggiati ( vds famiglia SCIERI) appoggiati da politicanti rossi, vogliano trovare una risposta al dramma. (..) Secondo noi, sarebbe opportuno che tu per evitare una condanna di risarcimento economico da rovinarti, dovresti ORA prendere le seguenti precauzioni: ESSERE NULLA TENENTE».