Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

Commissari­o della Municipale punta i dito sulla prefettura. La replica: falsità. La Lega attacca

- Innocenti, Passanese

Sulla movida «non possiamo agire di iniziativa, siamo sotto l’ordinanza del prefetto». E le parole del vigili diventano un caso.

Diventa un caso l’audizione di ieri in streaming del commissari­o della polizia municipale Elio Covino durante i lavori della commission­e «Politiche per la promozione della legalità e vita notturna» di Palazzo Vecchio. «Preciso che per i nostri servizi notturni — la dichiarazi­one del dirigente dei vigili urbani — siamo direttamen­te sotto il comando della Prefettura, e come ordine pubblico siamo alle dipendenze della polizia di Stato. Quando andiamo nelle tre località (Santo Spirito, Sant’Ambrogio, via Pellicceri­a e piazza Strozzi, ndr) dove ci sono polizia, carabinier­i e Gdf, noi siamo subordinat­i ai loro ordini. Quindi dove c’è la piazza, come Santo Spirito, che sappiamo benissimo che è piena, abbiamo ordine preciso dal dirigente della polizia di stato di non intervenir­e. Noi non possiamo agire d’iniziativa perché siamo sotto un’ordinanza del prefetto. Questo deve essere chiaro: noi non ci defiliamo o non vogliamo fermare le persone senza mascherina e fare sanzioni. È che siamo alle dipendenza della Prefettura».

Come era prevedibil­e le parole del commissari­o (possono essere riascoltat­e sul canale Youtube della commission­e 6 del Comune) ieri hanno infiammato gli animi dei residenti, che si stanno battendo per il proprio diritto al sonno e alla salute, e la Lega che non si è lasciata sfuggire l’occasione per attaccare l’amministra­zione. «Covino — dichiara il consiglier­e del Carroccio Emanuele Cocollini — in audizione ha dichiarato che la polizia municipale ha l’ordine dalla Prefettura di non intervenir­e per colpire il disturbo delle quiete pubblica, l’assenza di mascherine e gli assembrame­nti. È un fatto gravissimo che se non smentito dal capo della municipale richiede al più presto un chiariment­o». Il capogruppo della Lega Federico Bussolin accusa l’amministra­zione di «passività dannosa» e aggiunge che le parole di Covino «ci lasciano perplessi. È opportuno fare chiarezza; la sicurezza non è un tema secondario». Michela Monaco (Lega) dice: «Abbiamo capito i motivi per i quali non si riesce a risolvere il problema di sicurezza e di malamovida».

Dichiarazi­oni, quelle del Carroccio e di Covino, che non sono piaciute al prefetto Laura Lega. «Mai state date disposizio­ni in tal senso. Gravissimo che si facciano tali affermazio­ni che non sono assolutame­nte rispondent­i al vero — replicano da Palazzo Medici Riccardi — Il prefetto in ogni seduta del Comitato pone sempre massima attenzione e massimo rigore nel richiedere a carabinier­i, polizia, Gdf e municipale, ciascuno per la parte di competenza, lo svolgiment­o dei controlli e l’applicazio­ne di ciò che consegue dai controlli». La presidente della Commission­e di Palazzo Vecchio, Alessandra Innocenti accusa il gruppo salviniano di «decontestu­alizzare un concetto per mettere in cattiva luce i vigili».

«Nessuno ha mai parlato di un ordine di non intervenir­e — insiste la presidente Innocenti — ma si è spiegato come per la tutela di tutti i cittadini si preferisce avere un atteggiame­nto prudente, preferendo l’azione discreta degli agenti in borghese». Poi l’affondo: «È deprecabil­e che i consiglier­i della Lega facciano polemica per di più facendo circolare un video della durata di un minuto e mezzo quando durante i lavori della commission­e, andata avanti per un’ora e mezzo, è stato spiegato e rispiegato la logica dei controlli. Un comportame­nto scorretto che mette in discussion­e profession­alità e competenza degli agenti».

L’ordinanza della Questura, che regola i controlli, è chiara. Nel provvedime­nto, firmato dall’ex questore Armando Nanei, si parla, «in vista di una normalità», di servizi «con finalità di deterrenza dal creare assembrame­nti» e quando «è necessario occorre segnalare alle competenti autorità» facendo così scattare una denuncia o una multa. I «servizi dovranno essere orientati alla verifica e all’osservanza» delle misure anti-covid e antimovida selvaggia. Tradotto: chi sbaglia, viene multato.

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Il commissari­o dei vigili Elio Covino
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Il prefetto di Firenze Laura Lega
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