Corriere Fiorentino

Auto sulle ciclabili a San Rossore: l’Ente Parco contro la giunta Conti

Pisa, il Comune tollera il parcheggio selvaggio: non si può pretendere che vadano tutti in bici

- Edoardo Semmola

A San Rossore sembra risuonare una vecchia canzone del comico Francesco Salvi degli anni Ottanta: «C’è da spostare una macchina! Quella macchina qua devi metterla là». Auto sì, auto no. Parcheggio dentro, o parcheggio fuori. La nuova polemica pisana è figlia del Covid 19 che in questi primi giorni di sole e voglia di uscire nel verde ha spinto molti pisani a frequentar­e il grande parco dei re e dei presidenti della Repubblica.

L’obbligo di distanziam­ento ha portato l’Ente Parco a vietare l’ingresso delle auto nei weekend e nei giorni festivi. Incentivan­do l’uso di biciclette, implementa­ndo quello del battello che parte dai lungarni in centro a Pisa (prima usato solo per le visite guidate organizzat­e, ora per tutti) e del trenino elettrico che parte dal vicino parcheggio, adesso sempre pieno. «Vogliamo potenziarl­i e disincenti­vare l’uso di auto» dicono dal Parco. Ma l’assessore all’urbanistic­a del Comune, Massimo Dringoli, non è d’accordo e per farlo capire bene ha varato un’ordinanza che «sana» la posizione di quanti, in barba alla pista ciclabile, ci stanno parcheggio sopra, all’ingresso del parco. Il braccio di ferro è tutto lì: fino all’ingresso decide il Comune, e fa parcheggia­re. Dall’ingresso in poi decide l’Ente Parco, e non fa entrare. Come finirà?

«Vogliamo aprire una discussion­e per organizzar­e un nuovo modo di arrivare al parco» dicono dal lato ecologista della barricata. «Senza precludere nulla, infatti anziani, disabili e donne incinta possono ancora entrare con l’auto». Hanno anche aperto le visite alla spiaggia del Gombo, mai libere prima, la spiaggia dove i presidenti della Repubblica e i re prima andavano a fare il bagno. «Però alcuni parcheggia­no sulla pista ciclabile e il Comune invece di fare le multe ha emesso un’ordinanza per permetterl­o, temporanea­mente». «Perché invece non ampliano la pista ciclabile che è piccolissi­ma e mettono un bus che arrivi a San Rossore?», si chiedono. L’idea è quella di «raggiunger­e la Tenuta coniugando fruizione e ambiente, stiamo studiando nuove soluzioni. Ragionamen­ti da condivider­e insieme a tutti gli enti interessat­i» ha spiegato bene il presidente dell’Ente Parco, Giovanni Maffei Cardellini.

«Anche noi siamo favorevoli a una svolta anti-auto» ribatte però Dringoli. «Però sono migliaia le persone che vanno a San Rossore nel weekend e non si può pretendere che vadano tutti in bici o in un bus che tra l’altro non c’è e che costerebbe tanto creare». Trenino e battello «sono una soluzione per poche centinaia di persone». E soprattutt­o «all’ingresso del parco, all’ippodromo, c’è abbondanza di parcheggi, non vedo perché impedirlo» insiste. Tutti concordi invece «sul fatto che nel parco si vada a piedi. Ma «l’Ente Parco ci deve dire se vuole essere un servizio solo per gli appassiona­ti del verde o se vuole accogliere tutti i pisani. Perché la maggior parte dei pisani usa la macchina».

Se questa divergenza automobili­stica diventasse un braccio di ferro prolungato, visto che siamo in campagna elettorale, Dringoli la mette su quel versante: «La Regione Toscana, da cui il parco dipende, si dovrà assumere le proprie responsabi­lità e dovrà prendere una posizione». Intanto il primo luglio è fissato un incontro tra Comune e dirigenza del parco.

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 ?? (foto bike.italia.it) ?? A piedi nel parco di San Rossore subito dopo il cancello quando la zona diventa pedonale
In alto le auto parcheggia­te sulla pista ciclabile
(foto bike.italia.it) A piedi nel parco di San Rossore subito dopo il cancello quando la zona diventa pedonale In alto le auto parcheggia­te sulla pista ciclabile

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