Auto sulle ciclabili a San Rossore: l’Ente Parco contro la giunta Conti
Pisa, il Comune tollera il parcheggio selvaggio: non si può pretendere che vadano tutti in bici
A San Rossore sembra risuonare una vecchia canzone del comico Francesco Salvi degli anni Ottanta: «C’è da spostare una macchina! Quella macchina qua devi metterla là». Auto sì, auto no. Parcheggio dentro, o parcheggio fuori. La nuova polemica pisana è figlia del Covid 19 che in questi primi giorni di sole e voglia di uscire nel verde ha spinto molti pisani a frequentare il grande parco dei re e dei presidenti della Repubblica.
L’obbligo di distanziamento ha portato l’Ente Parco a vietare l’ingresso delle auto nei weekend e nei giorni festivi. Incentivando l’uso di biciclette, implementando quello del battello che parte dai lungarni in centro a Pisa (prima usato solo per le visite guidate organizzate, ora per tutti) e del trenino elettrico che parte dal vicino parcheggio, adesso sempre pieno. «Vogliamo potenziarli e disincentivare l’uso di auto» dicono dal Parco. Ma l’assessore all’urbanistica del Comune, Massimo Dringoli, non è d’accordo e per farlo capire bene ha varato un’ordinanza che «sana» la posizione di quanti, in barba alla pista ciclabile, ci stanno parcheggio sopra, all’ingresso del parco. Il braccio di ferro è tutto lì: fino all’ingresso decide il Comune, e fa parcheggiare. Dall’ingresso in poi decide l’Ente Parco, e non fa entrare. Come finirà?
«Vogliamo aprire una discussione per organizzare un nuovo modo di arrivare al parco» dicono dal lato ecologista della barricata. «Senza precludere nulla, infatti anziani, disabili e donne incinta possono ancora entrare con l’auto». Hanno anche aperto le visite alla spiaggia del Gombo, mai libere prima, la spiaggia dove i presidenti della Repubblica e i re prima andavano a fare il bagno. «Però alcuni parcheggiano sulla pista ciclabile e il Comune invece di fare le multe ha emesso un’ordinanza per permetterlo, temporaneamente». «Perché invece non ampliano la pista ciclabile che è piccolissima e mettono un bus che arrivi a San Rossore?», si chiedono. L’idea è quella di «raggiungere la Tenuta coniugando fruizione e ambiente, stiamo studiando nuove soluzioni. Ragionamenti da condividere insieme a tutti gli enti interessati» ha spiegato bene il presidente dell’Ente Parco, Giovanni Maffei Cardellini.
«Anche noi siamo favorevoli a una svolta anti-auto» ribatte però Dringoli. «Però sono migliaia le persone che vanno a San Rossore nel weekend e non si può pretendere che vadano tutti in bici o in un bus che tra l’altro non c’è e che costerebbe tanto creare». Trenino e battello «sono una soluzione per poche centinaia di persone». E soprattutto «all’ingresso del parco, all’ippodromo, c’è abbondanza di parcheggi, non vedo perché impedirlo» insiste. Tutti concordi invece «sul fatto che nel parco si vada a piedi. Ma «l’Ente Parco ci deve dire se vuole essere un servizio solo per gli appassionati del verde o se vuole accogliere tutti i pisani. Perché la maggior parte dei pisani usa la macchina».
Se questa divergenza automobilistica diventasse un braccio di ferro prolungato, visto che siamo in campagna elettorale, Dringoli la mette su quel versante: «La Regione Toscana, da cui il parco dipende, si dovrà assumere le proprie responsabilità e dovrà prendere una posizione». Intanto il primo luglio è fissato un incontro tra Comune e dirigenza del parco.