Salvini-Rossi, mezzogiorno di fuoco (sui bus)
Il leghista: il Pd fa accordi solo coi francesi. Il governatore: lo sfido a un confronto pubblico
Mezzogiorno elettorale di fuoco. Alle 12,21 di ieri Matteo Salvini parte all’attacco: «Perfino il Movimento Cinque Stelle rifiuta l’intesa proposta da Enrico Rossi per le Regionali. In pratica, il Pd toscano riesce a fare accordi solo con i francesi. Chissà perché». Il leader leghista ha ormai scelto come terreno di scontro il caso della gara del trasporto pubblico locale vinta da Autolinee Toscane del gruppo francese Ratp, gara su cui la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta che vede coinvolto anche il governatore. Ma Rossi poco dopo va al contrattacco. «Salvini, prima di parlare di queste cose, dovrebbe chiarire agli italiani quali rapporti ha o ha avuto con la Russia di Putin — dice il governatore — All’epoca dei fatti dell’Hotel Metropol, su cui indaga la Procura di Milano, era ministro e vicepremier in Italia. Ci dica se mai si è discusso in quella o in altre circostanze di fondi stranieri al suo partito». Sul merito dell’appalto da 4 miliardi vinto da Autolinee Toscane e contestato dalle aziende di trasporto locale raggruppate in Mobit, Rossi dice: «Noi non abbiamo fatto alcun accordo con i francesi. Autolinee Toscane ha vinto una regolare gara come confermato da molte sentenze della giustizia amministrativa». Passano pochi minuti ed ecco che Salvini rilancia l’offensiva: «Capisco il nervosismo di Rossi, che rischia di passare alla storia come l’ultimo governatore della sinistra in Toscana. Gli ricordo che io, a differenza sua, non sono indagato per qualche appalto finito agli stranieri. Con la Lega alla guida della Regione per il lavoro verranno sempre prima i toscani e le aziende del territorio». Lega e FdI sono impegnati da mesi in un lavoro di ascolto e rivendicazione delle ragioni delle aziende raggruppate in Mobit per tentare di espugnare questo feudo Pd (tutte queste imprese sono nate sotto amministrazioni di sinistra). Nuovo contrattacco di Rossi: «Caro Salvini, ti aspetto a un confronto pubblico su export, sanità, lavoro». E oggi la candidata del centrodestra Susanna Ceccardi riparte da dove la Lega è più debole: da Firenze, con uno spritz elettorale alle 18,30 «Da Smalzi» in piazza Duomo.