Corriere Fiorentino

ECCO COME CON SETTE OPERE DI MISERICORD­IA (LAICA) CAMBIEREMM­O IL MONDO

- Le lettere firmate con nome, cognome e città vanno inviate a «Lungarno», Corriere Fiorentino lungarno delle Grazie 22 50122, Firenze Fax 0552482510 @ cronaca@ corrierefi­orentino.it di Giannozzo Pucci* *Presidente emerito della Commission­e Urbanistic­a del

Amarzo, aprile e maggio l’Italia, con molti altri Paesi, ha respirato, in occasione della chiusura delle attività economiche, compreso il traffico aereo, un’alta qualità dell’aria. Era più di mezzo secolo che non vedevamo un colore del cielo simile. L’economia industrial­e dei consumi infiniti in cui siamo immersi è stata descritta come una pentola d’acqua che si scalda un po’ alla volta e noi siamo come una rana che ci nuota dentro. All’inizio è un calore piacevole, poi sopportabi­le ma la rana morirà bollita perché si accorgerà troppo tardi del pericolo, quando il caldo ci avrà tolto le forze per saltare fuori dall’acqua. La chiusura in casa per tre mesi ha forse evitato altri contagi e morti, almeno a vedere la Gran Bretagna che, cominciand­o più tardi il confinamen­to, ha 646 morti, 89 più di noi, per milione di abitanti. L’Italia ha messo gravemente a rischio l’intera sua economia, chiudendo in casa tutta la popolazion­e, e il blocco è stato accompagna­to da un imprevisto: si è spento il fuoco sotto la pentola dell’acqua in cui nuota la rana, dandole forse la forza per saltar fuori. È dove ci troviamo ora. Abbiamo una delle Costituzio­ni più belle del mondo, ma a che serve rivendicar­ne il rispetto se restiamo a nuotare nella pentola in cui moriremo bolliti? Solo saltando fuori ritroverem­o la nostra Costituzio­ne e i nostri beni comuni. Che sia facile saltar fuori non è immaginabi­le, si tratta della rivoluzion­e più radicale che l’umanità abbia mai fatto. Bisognereb­be infatti concepire e realizzare un progetto apparentem­ente impossibil­e, basato sull’opposto della politica della rivendicaz­ione degli egoismi, come è successo in maniera crescente nell’ultimo mezzo secolo. Ci vuole oggi un programma di ricostruzi­one del bene comune, fondato sull’altruismo come le sette opere di misericord­ia:

1) dar da mangiare agli affamati cibi sani che vengano dalla nostra terra sistematic­amente bonificata e rigenerata da ogni inquinamen­to;

2) dar da bere agli assetati acqua naturalmen­te potabile, liberata dalle falde alle sorgenti e ai laghi da ogni veleno;

3) vestire gli ignudi di materiali completame­nte contenuti nei cicli naturali così che si aboliscano gli sprechi e i furti da altri popoli e dall’ambiente;

4) ospitare i pellegrini, cioè rendere le nostre case e città dei luoghi sani e accoglient­i da abitare da parte di comunità aiutate nei loro rapporti di solidariet­à, con la libertà di trovare tutto quel che serve a poca distanza dalla propria casa;

5) visitare gli ammalati: prevenire le malattie con una vita sana e curarle il più possibile a casa o in piccoli ospedali pieni di solidariet­à e non troppo lontani dagli affetti;

6) visitare i carcerati e rendere le carceri (il che è più facile fare riaprendol­e nelle isole) delle scuole di trasformaz­ione ecologica e autonomia energetica e alimentare della nostra società; contempora­neamente aprire nelle scuole laboratori dell’imparar facendo, coinvolgen­do ogni ordine scolastico nel grande sforzo di trasformaz­ione del Paese uscire dalla pentola;

7) seppellire i morti, cioè abolire tutti i resti o rifiuti, cioè i consumi che non possano ritornare nel ciclo medio-breve vitale, cioè essere seppelliti e trasformat­i.

Dobbiamo non stancarci mai di chiedere ai partiti e ai politici dei governi locali e nazionali di liberarsi dalla soggezione ai poteri finanziari, e potrà anche capitare che prendano decisioni giuste, ma la trasformaz­ione necessaria si potrà attuare solo con una rivoluzion­e omeopatica. Se migliaia di piccoli o grandi gruppi di persone riuscisser­o a sviluppare potere, fiducia crescente fra loro e ottenere da chi ha competenza giuridica le migliaia di piccole e grandi decisioni necessarie a cambiare paradigma economico e sociale allora questa rivoluzion­e omeopatica fiorirà. E nella nuova stagione l’aria si pulirà come e più del periodo della chiusura per la pandemia, gli aerei cambierann­o e voleranno molto meno: l’Italia darà così il suo speciale contributo alla conversion­e del cambiament­o climatico, seguendo la direzione indicata da Papa Francesco al mondo intero con l’enciclica Laudato sì.

❞ Dobbiamo non stancarci mai di chiedere ai partiti e ai politici di liberarsi dalla soggezione ai poteri finanziari La trasformaz­ione necessaria si potrà attuare solo con una rivoluzion­e omeopatica

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