Ceccardi-Giani, la tregua dopo la bufera
«Lo perdono anche se lui non chiede scusa». La replica: «Confrontiamoci sui programmi»
«Direi di superare un po’ tutto, cerchiamo di svelenire il clima, cerchiamo di confrontarci sui programmi» dice Eugenio Giani. «Signor Eugenio, la perdono. La perdono perché voglio chiudere presto questa vicenda ed evitare che diventi il leitmotiv di una campagna elettorale che invece deve avere al centro i temi» dice Susanna Ceccardi.
Gli avversari di centrosinistra e centrodestra alle prossime regionali paiono volersi lasciare dietro lo scontro sulle parole di Giani rivolte a Ceccardi, «al guinzaglio di Salvini», rilasciate in una intervista al Corriere Fiorentino.
Certo, le distanze rimangono. «A tutti può capitare di dire qualcosa che non si pensa veramente o di esprimersi male. È capitato anche a me in passato ed ho chiesto scusa. Lei non si scusa? Amen» scrive in una lettera a La Nazione la candidata del centrodestra Ceccardi.
«Lavorando ognuno sul confronto sui programmi sono convinto che tutti abbiamo il senso del bene comune, che significa far politica al di là dello schieramento a cui si appartiene» commenta ieri il presidente del Consiglio regionale (Pd). Che infatti si ributta sul programma, lanciando due proposte per gli studenti insiema al Centrosinistra universitario: «Un il bonus cultura giovani da 100 euro. Ovvero 100 euro a disposizione ogni anno che consentano di alleggerire, se uno vuole, il costo dei libri di testo, ma che gli consentano anche di sviluppare iniziative culturali nella nostra regione, come l’accesso al teatro o al cinema» e poi sconti per i trasporti pubblici, spiega Giani. Che parla anche della «lista del presidente», che il Pd vorrebbe, spiegando che lui pensa «non tanto una lista del presidente, ma a sei liste che possano rappresentare tutte le varie opzioni culturali, politiche, di sensibilità, che stanno dietro quelle oltre 20 sigle politiche e associazioni che animano fin da dicembre la mia candidatura». E oggi si presenterà quella di Comunità civica, 2020a sinistra e Articolo 1. Ceccardi invece riprende la campagna elettorale da Lucca (dove arriga la folla da una sedia, come ha fatto Salvini sempre a Lucca martedì scorso). E riparte dal programma: «Un nuovo piano rifiuti con la costruzione di nuovi termovalorizzatori, impianti moderni che rispettano la salute dei cittadini, e no alla riapertura di quelli vecchi come Scarlino». E subito un «modello Genova per le infrastrutture: semplificazione delle procedure».