Accoglienza migranti, bandi semi deserti
In centinaia potrebbero restare senza un tetto. La Prefettura va verso una proroga?
Accoglienza migranti, va nuovamente quasi deserto il bando della Prefettura che prevede il proseguimento dell’ospitalità di 1.500 profughi nei centri di accoglienza straordinaria, i Cas. Il termine per partecipare al bando era domenica scorsa, ma sono arrivate soltanto due associazioni partecipanti, il che significa che si è lontani dal raggiungere l’obiettivo prefissato di 1.500 posti nelle strutture.
Le associazioni e le cooperative che attualmente ospitano questi migranti non hanno partecipato, come già accaduto qualche mese fa, motivo per cui la Prefettura ricorse ad una proroga. Il rischio è che almeno un migliaio di migranti, dai prossimi giorni, possano rimanere senza un tetto, a meno che non venga prevista una ulteriore proroga.
Le principali associazioni spiegano di non voler partecipare al bando perché ci sono a disposizione troppe poche risorse e in questo modo, dicono all’unisono, «l’accoglienza è insostenibile e non porta all’integrazione». Tanti operatori ripetono: «Non siamo albergatori, l’accoglienza deve portare con sé percorsi di inclusione altrimenti è puro assistenzialismo».
Le cooperative «Risorse insufficienti per sostenere i percorsi di integrazione. Noi non siamo albergatori»
I bandi sono quelli voluti dall’ex ministro dell’Interno Salvini e poi rivisti dal nuovo ministro Luciana Lamorgese, che ha aumentato le risorse giornaliere per ciascun profugo da 19 euro a 22-23 euro. Cifre giudicate troppo basse dalle associazioni per fare una seria integrazione.
Nel bando, come spiegava una nota della Prefettura, sono previste prestazioni e basi d’asta diverse a seconda della dimensione e della tipologia delle strutture destinate all’ospitalità. Complessivamente si richiede la copertura di 1500 posti così suddivisi: 600 in strutture individuali fino a 50 posti, 500 in strutture collettive fino a 50 posti e 400 in strutture collettive fino a 99 posti. Al nuovo bando, spiegano da Palazzo Medici Riccardi, si sono presentate due associazioni, una per strutture individuali fino a 50 posti, una per strutture collettive fino a 50. Dalla Prefettura non si nasconde la delusione per una partecipazione così bassa, nei prossimi giorni si deciderà come procedere.