Corriere Fiorentino

Allarme Giani

Il commissari­o Franchi dopo lo strappo nel Pd: candidato fiorentino o no, conta l’attenzione

- di Marzio Fatucchi

Il caso di Viareggio e i timori del Pd «Attento alla Costa»

Sono rimasti solo i cartelli e lo striscione appesi, a testimonia­re la scelta di una parte degli iscritti Pd di Viareggio: occupare la sede. Una protesta contro il commissari­amento del partito cittadino e la scelta di ricomporre lo strappo con il sindaco Giorgio Del Ghingaro, che cinque anni fa si candidò contro il suo (allora) partito vincendo. Ed ora invece, grazie al commissari­o scelto dalla segreteria regionale dei Democratic­i, sarà candidato per il secondo mandato col suo (ex) partito. Gli iscritti avevano scelto un altro candidato sindaco: Sandro Bonaceto.

La vicenda riporta sotto i riflettori un problema che il Pd ha sulla costa, dove non solo ha ceduto diverse al centrodest­ra — come Grosseto o Massa — ma si è spaccato a Carrara facendo vincere il M5S al ballottagg­io, recuperand­o solo Livorno dopo 5 anni pentastell­ati con il sindaco Filippo Nogarin. L’episodio di Viareggio, se le micondizio­ni nacce di occupy Pd saranno confermate, potrebbe significar­e anche una rottura sulle Regionali: perché i ribelli hanno annunciato che — in queste condizioni — non sosteranno il candidato governator­e del centrosini­stra, Eugenio Giani. Ed è quel malumore diffuso che ha ricordato Vannino Chiti sole 4 giorni fa, facendo un appello (indiretto) a ricompatta­rsi, se non proprio a fare voto utile, per evitare il rischio di una «destra reazionari­a».

Alessandro Franchi, nominato commissari­o dopo che il partito locale si era già lanciato verso Bonaceto, getta acqua sul fuoco e lascia una porta aperta a i ribelli. «Hanno messo tre cartelli... Non la banalizzo, ma si tratta di poche persone» commenta.

Il problema politico resta, il partito è spaccato: «Sì. Capisco e posso comprender­e le loro ragioni — commenta Franchi — ma io sono lì con un mandato indicato dalla segreteria regionale: trovare le per un accordo politico programmat­ico col sindaco uscente. Da un anno c’erano discussion­i e confronti su questo tema: il quadro e cambiato, c’è bisogno di compattare il centrosini­stra, da qualche mese la linea è presentars­i più uniti possibili con proposte valide per battere le destre». E così ecco l’accordo con Del Ghingaro «ma con una coalizione il cui fulcro sono il Pd e il civismo».

In questo caso provare e ricomporre ha creato un’altra frattura. Ma non è l’unica tensione che il Pd avverte lungo la costa. Franchi la prende alla lontana, partendo dal senso di appartenen­za: «Credo che in un partito si dovrebbe stare se si condividon­o valori, idee ed identità ma anche quando non si condivide a pieno la linea politica. Se mi dici che le tue idee e valori non stanno più nel Pd, è un conto: ma quante volte sono stato in minoranza anche io! Io non voglio escludere nessuno, volevo capire se era fattibile l’intesa col Del Ghingaro. Io mi auguro che si capisca che c’è bisogno di tutti per fare il programma, la lista e per vincere a Viareggio e in Toscana».

Difficile, però, se la frattura resta. E forse bisognereb­be domandarsi perché, queste fratture, arrivano sempre ad ovest di Firenze. Il Pd ha perso contatto con la base sulla costa? «Non so se è una lettura completame­nte corretta, se è per questo abbiamo perso anche a Pistoia e ad Arezzo — commenta Franchi — Ma c’è un dato oggettivo: esiste una Toscana a due velocità. Quella centrale, dove l’economia funziona e fa da traino a tutti gli indicatori, anche occupazion­ali, mentre sulla costa la situazione è difficile, ci sono tre aree di crisi industrial­e complessa, la disoccupaz­ione è più alta. E tutto questo ha ripercussi­oni politiche e elettorali. Qui bisogna avere una politica specifica per la Toscana costiera: infrastrut­ture, viabilità, porti, ferrovie..». Beh, allora perché non è stato individuat­o un candidato della costa, verrebbe da provocare. Un candidato fiorentino, dopo diversi decenni, sembra una nuova frattura: è così? «Il programma e uno — ribatte Franchi — quando si fa il presidente di Regione la residenza conta il giusto. Il punto è avere l’attenzione giusta alla costa. E un candidato non è mai solo, c’è una squadra, un Consiglio regionale...». Una squadra però a rischio spaccature, Viareggio docet. Eppure Franchi è convinto di recuperare. «Abbiamo fatto tanti incontri, assemblee, direzioni. Non ho nessun pregiudizi­o: se si condividon­o candidato sindaco e programma non ci sarà nessuna preclusion­e, la lista sarà aperta, a iscritti e società civile. Il partito va aperto, a tutti. Ma — conclude Franchi — chi sosterrà Bonaceto si prenderà le sue responsabi­lità».

Il rifiuto Contro l’appoggio al sindaco Del Ghingaro parte del partito locale ha occupato la sede

 ??  ??
 ??  ?? I cartelli lasciati sulla sede del Pd di Viareggio
I cartelli lasciati sulla sede del Pd di Viareggio
 ??  ?? Alessandro Franchi
Alessandro Franchi
 ??  ?? Giorgio Del Ghingaro
Giorgio Del Ghingaro
 ??  ?? Eugenio Giani
Eugenio Giani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy