Ristoratori e partite Iva, la protesta in piazza
In 500 sotto la Regione: «Aiuti e tasse azzerate». La candidata leghista firma il loro manifesto
Si sentono «esclusi», vogliono «liquidità», come urla il gruppo piombinese concludendo con un epiteto vernacolare. Sono 500 da tutta la Toscana, alla manifestazione organizzata dai Ristoratori Toscana, gruppo «autoconvocato» fuori dalle associazioni di categorie commerciali che ha raccolto poi, via via, i «property manager» e chi gestisce Airbnb (che chiedono: via la tassa di soggiorno), guide turistiche, partite Iva, fino agli ambulanti e ai tassisti.
Tutte sigle che nascono fuori, lontane, a volte contro le tradizionali associazioni di categoria (che pure protestano, ieri Confcommercio ha ricordato che c’è bisogno di interventi veloci e potenti, «la Toscana perderà 1,5 milioni di turisti). Una «disintermediazione» che non è una novità, e non è una novità che c’è chi voglia sfruttarne l’onda.
È soprattutto il centrodestra a farlo: in piazza Duomo, davanti alla presidenza regionale, c’è la loro candidata alle Regionali, l’eurodeputata SusanEra
❞ Giani (Pd) Non ho potuto partecipare ma sottoscrivo le loro richieste Ora serve un piano Marshall dell’Europa
na Ceccardi, affiancata da quasi tutto il suo gruppo della Lega in Palazzo Bastogi a partire da Jacopo Alberti, a tutti gli altri partiti che la sostengono: Forza Italia (Marco Stella, Jacopo Cellai), Fratelli d’Italia (Paolo Marcheschi, Francesco Torselli). Si vedono aggirare solo due esponenti del centrosinistra, l’assessore allo Sviluppo Economico Federico Gianassi e la consigliera comunale Pd Letizia Perini. Dal palco parla, però, solo Ceccardi: che non solo annuncia di «sottoscrivere il vostro manifesto», ma attacca indirettamente il presidente del Consiglio regionale e candidato del centrosinistra Eugenio Giani, «che sarà sicuramente a fare qualche importante inaugurazione o tagliare nastri», poi la giunta Rossi «che non ha stanziato nulla per voi, mentre le Regioni amministrate dal centrodestra, ma anche l’Emilia-Romagna l’ha fatto». E il suo messaggio viene apprezzato. Anche perché è quello che vogliono sentire i 500 in piazza (di cui 200 tassisti): contributi a fondo perduto, liquidità,
cassa integrazione e zero tasse fino alla fine dell’anno. «Gli affitti da marzo in poi non si pagano: se vi vogliono buttare fuori chiamateci», avverte Pasquale Naccheri dei Ristoratori. E dal palco si urla: «Ci schifano perché dicono siamo evasori: nella nazione con il più alto livello di tasse, vorrei vedere». Nel pomeriggio, Giani — che aveva avvertito della sua impossibilità di essere a Firenze ieri mattina — incontra i Ristoratori e pure lui firma il manifesto: «Ho sempre seguito e sono vicino alle categorie che più di tutte sono state penalizzate da questa pesante crisi, come tassisti, ristoratori, albergatori e che più di altri soggetti hanno bisogno di un forte sostegno per la ripartenza — scrive Giani —È necessario e urgente che l’Europa elabori un nuovo piano Marshall per la ripresa economica». Anche l’assesore regionale al Commercio Stefano Ciuoffo incontra i manifestanti: «Lavoriamo per far ripartire l’economia».