Corriere Fiorentino

Da Domingo alla festa di Muti Un palco di star (e per ragazzi)

A fine agosto il concerto per le vittime del Covid in piazza della Signoria Il debutto di Levine, la stella Netrebko. Trentadue recite per i più giovani

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Un uragano è in arrivo su Firenze. Tranquilli, un po’ di tempo per correre ai ripari c’è. Comprando i biglietti per stagione e festival del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Un tornado di musica e arte per una programmaz­ione monstre: 11 mesi di concerti, opere, recital senza soluzione di continuità. Con un deus ex machina che ne è il baricentro: Zubin Mehta (32 le serate sul podio). Il sovrintend­ente Pereira ha capito molto, o forse tutto, quando dice: «Il teatro ha bisogno di Zubin Mehta per chiudere le ferite, ci vorranno almeno altri due anni». Grandi interpreti, grandi registi, bacchette prestigios­e, nomi del gotha internazio­nale che a Firenze ci eravamo rassegnati a non vedere più. Si inizia con un vero evento, il Requiem di Verdi in piazza Signoria, il 30 e 31 agosto, in memoria delle vittime della pandemia. Gratuitame­nte, in presenza dei familiari di chi non c’è più. Mehta sul podio, cast stellare che più stellare non si può: Krassimira Stoyanova, Elina Garanca, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov. Meli protagonis­ta dell’inaugurazi­one scaligera 2019, Abdrazakov dello strepitoso Attila che inaugurò nel 2018.

Il cartellone, fra stagione e festival, offre 10 titoli d’opera in stagione e 6 nel festival, 40 concerti sinfonici, 5 opere per ragazzi, recital di canto e strumental­i, un balletto (ricostitui­re il corpo di ballo Pereira svela essere uno dei suoi sogni), oltre a un’importante tournée che ancora non può essere svelata. Tanti nomi e appuntamen­ti da lustrarsi gli occhi. James Levine, il mitico direttore per 41 anni padrone del Metropolit­an di New York, cacciato con disonore per marachelle sessuali di cui tutti erano a conoscenza, arriva a Firenze per tre settimane, a dirigere il Maggio nella sua prima esperienza quale ospite di un grande teatro. In forma di concerto, ma nella stagione operistica, ecco l’11, 13 e 16 gennaio La damnation de Faust di Hector Berlioz. Al suo debutto alla conduzione di un’orchestra italiana, dirigerà anche

Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms il 17 gennaio e le ultime tre sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart il 21. Nel cast di La damnation uno specialist­a come Michael Spyres. Torna Ferruccio Furlanetto quale Mefistofel­e. Inaugura il festival, il 24 aprile, Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea con la regia di Jürgen Flimm e un cast che vede Fabio Sartori nei panni di Maurizio Conte di Sassonia, Nicola Alaimo che interpreta Michonnet, Maria Josè Siri al suo debutto come Adriana Lecouvreur e Ekaterina Gubanova nelle vesti della Principess­a di Bouillon.

Ma i fuochi d’artificio riguardano anche i festeggiam­enti per i 50 anni di Mehta al Maggio, con la La creazione di Franz Joseph Haydn il 6 ottobre nel Salone dei Cinquecent­o in Palazzo Vecchio e cena di gala al Teatro, e quelli per gli 80 anni di Riccardo Muti, che dal 21 luglio dirigerà 5 recite di Don Giovanni di Mozart, nuovo allestimen­to in coproduzio­ne col San Carlo di Napoli per la regia della figlia Chiara. Prima, il 10 maggio, concerto sponsorizz­ato da Rolex alla guida dei

Wiener Philarmoni­ker. Pare ci siano due fili conduttori che caratteriz­zano le scelte di Pereira, gli «evergreen» e l’attenzione ai giovani. Fra gli evergreen, oltre al direttore onorario a vita, sbuca Placido Domingo nel ruolo di Nabucco il 4, 7, 10, 13 ottobre, accanto a Maria Josè Siri al debutto come Abigaille e Fabio Sartori, attesissim­o Otello sotto la direzione di Mehta (27 novembre) quale Ismaele di lusso. Oltre all’immenso piano di Maurizio Pollini il 18 settembre e alla più «evergreen» di tutti, Edita Gruberová, in recital il 3 ottobre.

Non ne sarà contento, ma nel novero degli «evergreen» ci possiamo aggiungere pure il grande Thomas Hampson che il 28 marzo debutta quale Don Alfonso in un nuovo allestimen­to di Così fan tutte sotto la bacchetta di Zubin Mehta. Regia di Sven Erich Bechtolf. Attore e regista, sia in teatro che per il cinema, è regista di diverse produzioni operistich­e in terra di Germania. Largo ai giovani: 32 appuntamen­ti dedicati a loro, per ben cinque titoli operistici. Riservati ai più piccini o ai ragazzini delle medie. Nessuna fascia di età resterà così esclusa. Ci sarà pure Mehta a guidare l’Orchestra Giovanile Italiana (9 novembre) con Francesco Lucchesini al piano e, ancora il 9 e 10 dicembre, il grande pianista e direttore Rudolf Buchbinder tutto per loro.

Capitolo divine: Sonya Yoncheva protagonis­ta di Siberia di Umberto Giordano, per la prima volta dato al Maggio.

Sul podio un altro sorprenden­te debutto, quello della titolata bacchetta di Gianandrea Noseda, mai stato a Firenze. Il 27 giugno arriva la più divina di tutte, il soprano cult Anna Netrebko, in un concerto di arie verdiane diretto da Marco Armiliato. Da Gatti a Chung, da Conlon a Noseda, Ottavio Dantone, Federico Maria Sardelli, si snoda sontuosa l’offerta del Maggio. Opere come la Forza del Destino con la regia di Carlus Padrissa e Mehta sul podio, a rinnovare l’intesa che produsse un Ring epocale, il debutto di Linda di Chamonix di Donizetti con Jessica Pratt, un nuovo allestimen­to di Madama Butterfly, la Rondine di Puccini, Rigoletto di Verdi, protagonis­ta un Leo Nucci che sforerà le «550 recite» della carriera. Nuovo allestimen­to di lusso firmato Davide Livermore (la prima è il 21 febbraio). Accanto a Nucci la Gilda di Enkeleda Kamani, che ha recentemen­te incantato il pubblico scaligero. Ma troveremo pure il Ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, il Rinaldo di Handel con la direzione di Federico Maria Sardelli. Fino all’attenzione a talenti come quello di Lorenza Borrani, mai stata profeta in patria, violinista alla guida della Chamber Orchestra of Europe, ce ne è per tutti i gusti. .

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A sinistra Placido Domingo (sul palco a ottobre per «Nabucco», di Verdi) Accanto il maestro Riccardo Muti (il 10 maggio dirigerà i Wiener, il 28 luglio per festeggiar­e i suoi 81 anni salirà sul podio di «Don Giovanni» di Mozart, la regia sarà a cura della figlia Chiara), sotto Anna Netrebko (protagonis­ta di un concerto di canto il 27 giugno)
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