Wahiba, la spinta per venire qui e lo sfogo di ieri: «Ora ho paura»
La moglie di Franck: «Amo questa città, ma ho il diritto di essere triste»
Nelle parole pubblicate sui social da Ribery c’è tutta la rabbia per un episodio di violenza che non si aspettava e che adesso potrebbe portarlo lontano da qui per «il bene della famiglia». Quella stessa famiglia che era stata decisiva nella scelta di arrivare a Firenze.
Che sia stato soprattutto il parere della moglie Wahiba a convincere Franck di lasciare Monaco di Baviera per trasferirsi sulle colline fiorentine è storia nota, di appena dodici mesi fa, quando Ribery fu accolto all’aeroporto di Peretola da un centinaio di tifosi. E ieri anche la moglie si è lasciata andare a uno sfogo sui social: «Se sapete quanto io ami Firenze, questa città che ci ha accolti così calorosamente, amo tutte le persone incontrate dal nostro arrivo. Ma sono ferita in qualità di donna, di sposa e di mamma. È vero, non siamo né i primi né gli ultimi a cui succede una cosa simile, ma ho il diritto di essere triste e di avere paura. Cosa sarebbe successo se fossimo stati in casa? Ho tratto una bella lezione da tutto questo, l’essere umano può essere davvero cattivo e possiamo rivolgersi solamente al Cielo».
Tornando a Franck, disse qualche tempo fa al Corriere Fiorentino: «Quando ho accettato di venire a Firenze non potevo sapere che sarebbe stato amore a prima vista, invece è stato così, sin dalla sera della presentazione. È stata speciale e la porterò sempre con me». La sua nuova maglia era già andata a ruba quando si presentò in uno stadio vestito a festa per lui, con oltre 10.000 persone rapite dai suoi palleggi in mezzo a giochi di luce e lanci di magliette. Una notte da favola per un un’operazione che ha accelerato anlentato cora di più la rinascita della passione intorno alla Fiorentina, oltre che il rilancio del suo marchio. Perché Ribery è un top player e perché con lui in squadra tutti speravano in un’annata da protagonisti.
Sogni di mezza estate divenuti realtà con i primi gol, due gioielli, uno a Parma contro l’Atalanta, al volo, e uno a San Siro con tanto di standing ovation dei tifosi avversari al momento della sostituzione. Un inserimento immediato nel campionato di Serie A ralsolo dal nervosismo che gli costò tre giornate di squalifica al termine di una serata storta contro la Lazio e dallo stop per una dura entrata di Tachtsidis nella sconfitta con il Lecce.
È stato forse anche per l’infortunio che lo ha tenuto così tanto lontano dai campi che il rapporto con la città si è fatto sempre più saldo, ribadito negli applausi ogni volta che Ribery si faceva vedere in stampelle e certificato nei tanti post di sostegno ai compagni o in tempi più recenti in quelli pubblicati alle prime ore del mattino, mentre raggiungeva il centro sportivo per allenarsi in solitaria. Il rientro in campionato poi, con il gol contro la Lazio e quattro ottime prestazioni, non aveva fatto altro che confermare l’importanza della sua presenza in campo. Per la squadra, per Iachini che a lui non ha mai rinunciato. Adesso che Ribery si è sentito tradito, che la sua privacy e quella della sua famiglia è stata violata. E lui e sua moglie si sentono sotto choc.
Calore Con i tifosi c’è sempre stato affetto, soprattutto durante il lungo periodo dell’infortunio alla caviglia