Sguanci passa dal Pd a Iv «Ora il partito rifletta»
Il presidente del Quartiere 1: «Notti insonni, ma è giusto essere coerenti con le proprie idee»
Dopo «notti insonni» il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci lascia il Pd per approdare in Italia Viva. E forse si gioca una candidatura alle regionali. Il sindaco Dario Nardella manda un messaggio al suo partito: «Il Pd dovrà aprire una discussione».
❞ Ceccarelli: sono dispiaciutissimo, e sappiamo che la scelta di Sguanci non è dettata da opportunismo e da ipotesi di future candidature
Italia Viva riparte dai Quartieri (con la Q maiuscola). Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 a Firenze, lascia il Pd per entrare in Italia Viva. Afferma di averlo fatto dopo «molte notti insonni e travaglio interiore» e solo perché è «giusto essere coerenti con le proprie idee e sensibilità». Il presidente, eletto direttamente sotto i simboli del Pd, era tra i più probabili «indiziati» dagli attuali vertici democratici, tra gli ex renziani pronti a passare in Italia Viva.
In molti, nel partito di Zingaretti, si sono domandati ieri mattina se era l’inizio di una tracimazione. Un’altra consigliera del Quartiere 2 sembra essere in procinto di uscire. Ma nel gruppo in Palazzo Vecchio? Uno degli altri considerati, alla nascita del partito di Renzi, pronto ad uscire, risponde pubblicamente a Sguanci: «Ci mancherai»: il consigliere ed ex segretario cittadino Francesco Piccioli pare chiamarsi fuori così. Ma resta il dubbio che solo chi è pronto a candidarsi alle Regionali, primo test elettorale per Italia Viva, lasci ora.
Sguanci torna con Renzi dopo Stefania Saccardi, Titta Meucci (rispettivamente assessora e consigliera regionale), Stefano Scaramelli e Massimo Baldi (sempre consiglieri regionali) e qualche consigliere comunale in giro per la Toscana. A Firenze, Sguanci è un personaggio di peso per la carica che porta: ma è soprattutto il fatto che potrebbe anche lui candidarsi in Consiglio regionale a pesare, nei rapporti di forza degli ex renziani e pure nel ruolo della città nel prossimo parlamento toscano.
È per questo che il segretario cittadino del Pd, Andrea Ceccarelli, si dice «dispiaciutissimo» per l’addio di Sguanci, «che sappiamo non essere dettato da opportunismo o da ipotesi di future candidature». Messaggio ai naviganti: mica ti vorrai candidare anche tu? Perché dopo Michele Pierguidi (Quartiere 2, anche lui renziano della prima ora) e Mirko Dormentoni (quartiere 4, zingarettiano) potrebbe essere il terzo presidente di Quartiere a pensarci seriamente.
Ma il vero affollamento è un altro. Quello tra gli ex renziani, ora divisi tra due partiti. Tutti ex renziani doc ovviamente in Italia Viva, quelli che si candideranno a Firenze, come Saccardi, forse Meucci e forse Sguanci. Ma anche il team dei dem lo è, come la vicesindaca Cristina Giachi, l’ex assessore e imprenditore Massimo Mattei. La prima di Base riformista, il secondo frutto di un accordo sempre con i lottiani. E la prima è la «front runner» di Palazzo Vecchio nel prossimo Consiglio regionale (e il sindaco Dario Nardella spera in giunta).
Il commento del sindaco su Sguanci è asettico: «Ognuno è libero di fare le proprie scelte: è presto per fare valutazioni politiche, ma non c’è dubbio che il Pd al suo interno dovrà aprire una discussione», manda a dire il sindaco al Pd, aggiungendo però: «Con Sguanci abbiamo fatto insieme la campagna elettorale appena un anno fa con l’elezione diretta dei presidenti dei Quartieri e chiesto gli stessi voti con lo stesso simbolo». Un monito chiaro: non si va via solo dopo un anno. E sarebbe un problema perché, con la nuova legge elettorale per i Quartieri, obbligherebbe (in caso di dimissione se andasse in Regione) a nuove elezioni: per lui, Pierguidi e Dormentoni. «Quella del sindaco su Sguanci è un’uscita infelice: Sguanci non è il primo e non sarà l’ultimo a decidere di far politica con Iv.» ribatte l’eurodeputato Iv Nicola Danti