Super Kouame
Torna e sfiora il gol: «Peccato, mi rifarò nelle prossime gare»
Quando Iachini lo ha mandato a riscaldarsi negli occhi di Christian Kouame c’è stato un lampo. Un misto di gioia e adrenalina che ha cercato di scaricare nei venti minuti in cui è stato in campo. Una sorpresa che, dopo mesi di sofferenza per l’infortunio al ginocchio, ha appagato i suoi sacrifici.
L’attaccante sperava di scendere in campo contro il Cagliari. «Sono contento per l’esordio, in realtà speravo di entrare già contro il Parma. L’infortunio è stato duro ma non è mai stato un incubo», ha commentato a fine partita. Ha atteso qualche giorno in più ma alla fine ne è valsa la pena. Ed è stato come ricevere un premio. Fermo dallo scorso novembre, Kouamè è tornato in campo per una partita 236 giorni dopo l’ultima volta, quando si fece male in nazionale. Il lockdown ha allungato la sua astinenza e reso più complesso il percorso di riabilitazione per superare l’infortunio al ginocchio. Si è allenato a lungo nella terrazza di casa sua, con strumenti di fortuna e spazi ridotti. Lo staff viola, tramite smartphone, lo sentiva più volta al giorno.
Mercoledì sera, subentrando a Ribery nella sfida contro i rossoblù, il numero nove viola ha rivissuto in pochi istanti tutte quelle sensazioni. Per rendere la serata perfetta è mancato poco. Pochissimo: il gol. Sarebbe bastato che il portiere del Cagliari, il fiorentino Cragno, non riuscisse ad arrivare su un suo colpo di testa angolatissimo. «Fare gol sarebbe stato il top. Avevo sognato un momento simile ma mi rifarò nella prossima partita» ha detto, con l’immancabile sorriso che lo contraddistingue. Proprio
quelli sono i suoi gol, sfruttando l’elevazione sul colpo di testa. Una dote naturale che ha saputo affinare con il lavoro.
Col suo recupero, Beppe Iachini ha una carta in più per provare a risolvere il problema del gol che affligge la Fiorentina da troppo tempo. «In attacco siamo tanti, la concorrenza mi piace. Una volta che sono in campo l’impegno è massimo e sono felice se i miei compagni fanno bene», ha spiegato Kouame che, partita dopo partita, troverà uno spazio sempre crescente. E chissà che, entro la fine del campionato, non possa addirittura partire titolare. I rivali sono Vlahovic e Cutrone, che fin qui hanno segnato rispettivamente sei e un gol. Christian, in realtà, può giocare anche al fianco di una punta come ha fatto proprio con l’ex Milan e come faceva al Genoa accanto a Piatek.
Insomma, il recupero dell’ivoriano non solo aggiunge una valida alternativa ma permette a Iachini di avere caratteristiche differenti e quindi soluzioni di vario tipo.
All’interno del gruppo, nonostante il periodo di isolamento e gli allenamenti differenziati, si è inserito bene fin dal primo giorno. Ha un carattere solare e disponibile, chi lo conosce bene racconta: «Se non vai d’accordo con lui vuol dire che il problema lo hai tu».
Sui vari profili social, alcuni compagni gli hanno dedicato un post per complimentarsi per il suo ritorno in campo. Milenkovic, Terracciano, Caceres e Cutrone gli hanno mandato un messaggio pubblico di incitamento che sottolinea la sintonia che c’è nel gruppo. «In allenamento do sempre il massimo, poi le scelte le farà il mister. In attacco siamo tanti, la concorrenza mi piace. Una volta che sono in campo l’impegno è massimo e sono felice se i miei compagni fanno bene», ha detto ancora Kouame. Acquistato per la prossima stagione, ha anticipato i tempi. Christian è cresciuto fra Sesto Fiorentino e Prato, la maglia viola era nel suo destino e sa bene cosa significhi quel numero nove da queste parti.
Nei venti minuti giocati mercoledì il talento ivoriano cresciuto a Sesto ha dimostrato di poter dare vivacità all’attacco