Crac del ristorante, altra condanna per i Buti
Bancarotta fraudolenta per la gestione del Nove e per una società che produceva orologi
Un’altra condanna per bancarotta fraudolenta per i fratelli Buti. Questa volta i guai arrivano dal fallimento del ristorante Nove e della società di Castelfiorentino WW World che produceva orologi di lusso. Il collegio presieduto da Fabio Gugliotta ha condannato a 4 anni e mezzo Tommaso e a 3 anni e 9 mesi Francesco, a 3 anni e 3 mesi il socio Marco Bocciolini Piattoli. Alla fine di maggio i due fratelli erano stati condannati per la bancarotta della società Sfere, che produceva orologi (5 anni e 10 mesi Tommaso, 4 anni e mezzo Francesco).
Al centro dell’ultimo processo, condotta dalla pm Christine Von Borries, la società Fau che gestiva il ristorante Nove (ex Beccofino) in piazza Scarlatti, diventato nel 2009 punto di riferimento della movida fiorentina, frequentato da calciatori e veline. La Fau, dopo aver preso in gestione il Nove aveva subaffittato con un contratto simulato ad un’altra società di Tommaso Buti, la YSB che riscuoteva gli incassi mentre la Fau interrompeva il pagamento dei canoni di affitto e accumulava debiti previdenziali con l’Inps e debiti fiscali, fino al fallimento dichiarato il 3 gennaio 2013. Gli incassi del ristorante dal febbraio 2011 al gennaio 2013 (565 mila euro) sarebbero stati finiti nei conti della Ysb.
Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso che i due fratelli avrebbero poi distratto nel 2010 dai conti correnti della società WW World di Castelfiorentino, produttrice di orologi, un milione e 350 mila euro senza giustificazione, distruggendo poi i documenti contabili in modo da rendere impossibile la ricostruzione dei movimenti.