Forteto, il duello fra toghe finisce in Procura generale
Il presidente del Tribunale dei minori ha portato l’audizione della pm dell’inchiesta all’attenzione di Viola
È finito in Procura generale l’ultimo attacco sul Forteto. Dopo l’audizione della pm che ha coordinato le indagini sugli abusi nella comunità di Vicchio davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta, il presidente del tribunale per i minori Luciano Trovato ha interessato il procuratore generale Marcello Viola.
«Dichiarazioni generiche, gravi e offensive — ha tuonato il magistrato da due anni alla guida del tribunale per i minori di Firenze dopo essere stato giudice minorile a Firenze dal 1999 al 2009 — che delegittimano un’intera istituzione. È vero che tutti i magistrati dovrebbero usare equilibrio e consapevolezza nel rilasciare dichiarazioni, specie in sedi ufficiali e che andrebbero evitate prese di posizione che delegittimano un’intera istituzione?».
Davanti alla commissione parlamentare, il 22 giugno, la pm aveva ripetuto quanto già detto nel corso delle requisitorie al processo di primo grado e nell’appello: «Per 30 anni si è assistito alla sospensione di tutte le regole in materia di affidamento dei minori». Argomento
pienamente accolto nella sentenza di primo grado dai giudici Marco Bochard, Matteo Zanobini e Barbara Bilosi, diventata poi definitiva (con il fondatore Rodolfo Fiesoli condannato a 14 anni e 10 mesi).
Lo stesso testo che il presidente Trovato ha inviato in Procura generale è stato poi diffuso alla stampa dal magistrato. «Non intendo rispondere al mio collega — ha detto ieri la pm Ornella Galeotti — io ho deposto come testimone davanti alla commissione parlamentare. Risponderò nelle sedi dovute». La commissione parlamentare, istituita nel marzo 2019 per «accertare le eventuali responsabilità istituzionali sulla gestione della comunità e degli affidi di minori» e composta da 20 senatori e 20 deputati, ha gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. In qualità di testimoni sono stati ascoltati i due magistrati che dal 2012 hanno condotto le indagini: il procuratore aggiunto Giuliano Giambartolomei e la pm
Galeotti. Entrambi hanno raccontato il sistema degli affidamenti al Forteto negli anni in cui quella comunità godeva di un credito illimitato da parte di tutte le istituzioni. Nell’atto di costituzione della commissione parlamentare si spiega che bisognerà accertare «le ragioni per cui le pubbliche amministrazioni e le autorità competenti, comprese quelle investite da poteri di vigilanza, abbiano proseguito ad accreditare come interlocutore istituzionale il Forteto, anche a seguito di provvedimenti giudiziari riguardanti abusi sessuali e maltrattamenti».
Ornella Galeotti «Non intendo rispondere al mio collega, lo farò nelle sedi dovute»