Corriere Fiorentino

«Questo circuito è un tempio Ma che choc senza i tifosi...»

Carlo Pernat: per le due ruote è già la Storia, per le auto può diventarlo

- Di Filippo Baffa

«Il Mugello è un ‘tempio’ delle due ruote, come Assen, sono davvero curioso di vederci correre la Formula, di sicuro sarà un successo». Carlo Pernat da 40 anni è uno dei personaggi più importanti e conosciuti del paddock del Motomondia­le.

Ha lanciato Valentino Rossi, di cui è stato scopritore e manager come del povero Marco Simoncelli, di Iannone, Capirossi. A cui lega un ricordo dei tantissimi che gli suscita parlare del Mugello. Dai duelli all’ultimo giro Rossi-Biaggi, al poker tutto italiano del 2005 completato da Melandri e Capirossi appunto. «L’immagine che non dimentico è quella in cui mi sdraio a terra distrutto nel box dopo che Loris ci ha appena beffato: era il 1992, io team manager Aprilia e con tutta la gara condotta da Reggiani, davanti a Chili e Biaggi sempre nostri, all’ultimo giro la spunta lui... che poi nelle interviste ci ha pure preso in giro ‘Vi ho inc...lati’... Poi l’ho perdonato, anzi ho fatto di più, sono pure diventato il suo agente».

Un racconto, sempre col sorriso, che racchiude uno stile, naif e diverso forse da quello più patinato della Formula Uno che il circuito di Scarperia si prepara ad ospitare per la prima volta.

Pernat, come ce lo vede il Circus al Mugello?

«Sarà una novità per tutti. Mi incuriosis­ce tanto, nel Motomondia­le come tracciato forse è il più bello in assoluto, tecnicamen­te ha tutto, la velocità

con il rettilineo infinito dove non voglio immaginare le monoposto che punte possano toccare, curve bellissime e staccate: chi vince al Mugello è un pilota vero, importante. Di sicuro è il circuito più speciale per noi italiani».

Sarà perché identifica gli anni d’oro del nostro motociclis­mo?

«Ha un fascino unico, anche rispetto a Misano, almeno per le due ruote: vincere al Mugello, non è vincere un gran premio qualsiasi ma il Gran Premio con le maiuscole. Ogni anno la Dorna (la società che organizza il Motomondia­le, ndr) premia il miglior Gp e non a caso tante volte ha scelto il Mugello, un appuntamen­to che mi fa strano non ci sia stato quest’anno per le moto. Forse si poteva aspettare un po’ prima di annullarlo subito in maniera definitiva consideran­do che nel nuovo calendario di emergenza sono previste due gare a Misano, ma magari c’era già l’intenzione di provare a giocarsi il jolly e portare lì la Formula Uno».

Un omaggio alla Ferrari per il suo millesimo Gran premio, sarà un vantaggio per i piloti di Maranello?

«Di sicuro le Rosse corrono in casa. Gli altri non credo ci abbiamo mai girato e non so quanto i campioni del Circus possano sentire questo fascino che ha per i motociclis­ti perché per le due ruote quel posto è un tempio, come Assen, è la Storia, ma non è detto che non possa diventarlo anche della Formula Uno. Se la merita e sono sicuro che sarà un successo perché anche come strutture è straordina­rio, dai box alle tribune».

Che però il 13 settembre saranno vuote, il pubblico non ci sarà. Quanto peserà quest’assenza?

«Ne abbiamo viste tante in questi mesi drammatici, ci tocca anche questa... Non so che effetto mi farà, per me che seguo le corse da 40 anni sarà un vero choc. Lì poi, almeno per noi, la gente è sempre stata parte integrante dell’evento: il popolo vestito di giallo per Vale, la macchia rossa per la Ducati. Il Mugello è il vero appuntamen­to del ‘motociclis­ta trucido’: grigliate e motori a sfondare anche di notte. La serata del sabato prima della gara è bella lunga, tra gare di sgassate, rombi e odori di tutti i tipi. Per i piloti, almeno per quelli che vogliono dormire e riposarsi prima della gara, quello con i tappi per le orecchie è un appuntamen­to fisso».

Ci sono altri segreti che ci può svelare dell’attesa delle gare al Mugello?

«Il mercoledì o il giovedì al ristorante “Il Paiolo”, un classico per aprire il fine settimana: devi prenotare secoli prima ma poi ‘volano’ delle bistecche... Anche se è più raffinato non ho dubbi che pure il mondo dorato della Formula Uno apprezzerà quello che sarà in grado di offrire il Mugello».

❞ Forse si poteva aspettare prima di annullare la Moto Gp, ma forse c’era già l’idea di provare a puntare sulla Formula 1

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Carlo Pernat, manager della Moto Gp insieme a Valentino Rossi

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