File, smog, insicurezza Le corsie ciclabili bloccano viale Petrarca
Le proteste degli automobilisti, e quelle dei ciclisti
Aumento del traffico, incolonnamenti e tanto smog. Le nuove corsie ciclabili di viale Petrarca — realizzate nel corso di una notte, quella tra mercoledì e giovedì, con una spennellata sull’asfalto e dunque non protette come le classiche piste ciclabili — più che portare benefici si stanno rivelando una croce. Da giorni tutta l’area che va da via Senese fino a piazza Pier Vettori è nel caos per via di questi tracciati che riducono considerevolmente le carreggiate, passate da due a poco più di una per corsia. E costringono gli automobilisti a lunghe attese anche per percorrere poche decine di metri.
Le corsie di viale Petrarca (uno dei punti più «caldi» della città per quanto riguarda la mobilità in entrata e in uscita da Firenze), stanno creando non pochi malumori tra chi usa l’auto per lavoro e chi, invece, deve accompagnare i propri figli nelle scuole della zona: «Ben vengano le corsie ciclabili ma queste, per come sono state concepite, paralizzano un intero quartiere e sono pericolose sia per noi che per i ciclisti. Oggi sono rimasto bloccato per venti minuti all’andata e quindici al ritorno. Naturalmente all’incolpevole cliente non ho fatto pagare tutto quel tempo di attesa», dice un tassista.
«È semplicemente un delirio», gli fa eco una mamma che per accompagnare i figli al comprensivo Oltrarno di piazza dei Nerli è costretta a partire almeno quarantacinque minuti prima da casa. E abita a meno di tre chilometri di distanza, tra via del Gelsomino e San Gaggio: «In famiglia usiamo la bicicletta, e ben vengano le nuove ciclabili, ma qui su viale Petrarca se non si sta attenti si rischia grosso perché nessuno rispetta le regole. Il pericolo di essere travolti da un’auto che esce dai parcheggi lato mura è serio. Meglio passare dal centro così da evitare questo tratto dove le macchine sfrecciano senza curarsi di pedoni e ciclisti».
Tra Porta Romana e piazza Pier Vettori, tutti i giorni, al primo mattino e nel pomeriggio, la scena è sempre la stessa: lunghissimi serpentoni di auto, nel consueto contorno di clacson, smog e liti da precedenza. «Fossero almeno sicure queste corsie sarebbe già qualcosa — racconta un biker — Così come sono state realizzate sono pericolosissime. Ci voleva almeno un cordolo perché ora vengono usate dagli scooter per bypassare le code».
E non solo dagli scooter: anche gli automobilisti ci sfrecciano su per poter uscire da quel groviglio di lamiere e guadagnare almeno una posizione, «un po’ come succede in autostrada con le corsie di emergenza», conclude il ciclista prima di fare dietrofront per dirigersi verso via del Campuccio, «così mi sento più sicuro e respiro meno aria cattiva».
A proposito di sicurezza. Non si può infine non notare che la pista che va da porta Romana a piazza Tasso passi accanto al parcheggio sottomura di viale Petrarca, con gli alberi a coprire la visuale. «Per uscire dal parcheggio meglio avere gli occhi anche dietro la testa — afferma un residente del viale — Perché accorgersi del sopraggiungere di una bici o una moto è impossibile. Chi ha realizzato questa corsia ciclabile è un genio», afferma sarcasticamente.
In ultimo, che viale Petrarca sia da sempre il «regno» del parcheggio in doppia fila è cosa risaputa anche negli uffici della polizia municipale che su questa strada inviano quotidianamente una pattuglia per «beccare» i furbetti. Ma da giovedì la situazione è perfino peggiorata. Per decine di metri le corsie del viale sono un immenso parcheggio abusivo che costringe quei pochi bikers che le percorrono a improvvise virate nel traffico. E viale Petrarca in questo modo si restringe — pericolosamente — sempre di più.