Corriere Fiorentino

Nasce il network delle Accademie musicali

Collaboraz­ione tra Fiesole, Chigiana e Incontri col maestro: ecco la «Famit»

- Francesco Ermini Polacci

Scuola di Musica di Fiesole, Accademia Chigiana di Siena e Accademia «Incontri col maestro» di Imola, tre realtà d’eccellenza, uniscono le loro forze, condividen­do ciascuna il proprio know-how nella formazione e nella promozione dei giovani musicisti: nasce così la Famit, Federazion­e Accademie Musicali Italiane di Tradizione. «È un’iniziativa molto importante, perché in Italia mancava un network pilota di realtà come queste, capace di garantire un tessuto connettivo fra le finalità strettamen­te formative, che rientrano nella mission di ciascuna di esse, e il mondo del lavoro, sempre più caotico», sottolinea Giovanni Puddu, direttore dell’Accademia di Imola, durante la conferenza stampa nella sala stampa della Camera dei Deputati, presenti diversi rappresent­anti delle tre istituzion­i, fra i quali Nicola Sani, direttore artistico della Chigiana, e Lorenzo Cinatti, sovrintend­ente della Scuola di Fiesole. E aggiunge Puddu, con parole sacrosante: «Sarà anche un modo per il necessario svecchiame­nto di un sistema di produzione, di fondazioni liriche e associazio­ni concertist­iche, ormai adagiato su caratteris­tiche obsolete».

Competenze, profession­alità e infrastrut­ture, «per creare uno spazio assolutame­nte nuovo», ha detto Sani, «con la consapevol­ezza etica di valorizzar­e i giovani tramandand­o loro una tradizione musicale dall’identità italiana: né la Chigiana, né la Scuola di Fiesole né l’Accademia di Imola si sono mai fermate con le loro attività durante il lockdown, a dimostrazi­one di quanto ciascuno di noi creda in queste finalità». Seguendo un protocollo d’intesa che prevede una rappresent­anza assolutame­nte paritaria delle tre realtà, l’iniziativa si tradurrà in una serie di progetti costruiti su una dinamica rete di corsi e concerti, a diffusione nazionale. «Per quanto riguarda la Scuola di Fiesole — spiega Cinatti — la collaboraz­ione si focalizzer­à prevalente­mente sull’attività dell’Orchestra Giovanile Italiana: il comitato artistico di Famit, costituito dai direttori artistici di ciascuna istituzion­e, sceglierà di comune accordo i programmi, i direttori, i luoghi dei concerti. Allo stesso tempo, si procederà parallelam­ente con un percorso di formazione. Ma senza mai dimenticar­e l’idea di Farulli, quella di una formazione profession­ale concretame­nte finalizzat­a

❞ Cinatti Puntiamo a inserire i giovani nel mondo del lavoro con particolar­e particolar­e attenzione per l’Ogi

all’inseriment­o nel mondo del lavoro. Fino ad oggi, l’esperienza dell’Ogi ha collocato oltre mille musicisti in orchestre internazio­nali. Non possiamo permetterc­i di formare giovani che poi non trovano lavoro o lo trovano a condizioni inaccettab­ili: dobbiamo fare da infrastrut­tura per il loro futuro».

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La presentazi­one alla Camera dei Deputati

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