Corriere Fiorentino

PUCCINI SENZA BACI (E STAR CON LE VISIERE)

Dal 22 settembre «La Rondine» nell’allestimen­to (anti-Covid) di Denis Krief Con tre debutti eccellenti: Marco Armiliato, Ailyn Pérez e Dmytro Popov Pereira: «Opera in sicurezza, con Menarini test sierologic­o veloce a tutti»

- Valeria Ronzani

Il coronaviru­s di questi tempi ruba la scena, infatti il sovrintend­ente Pereira si affanna a sottolinea­re quanto il Teatro del Maggio lavori in sicurezza. Giustament­e, visti anche i recentissi­mi casi alla Staatsoper di Vienna e al Bolshoi di Mosca (pure la divina Netrebko). Ma, segno del destino, fra gli sponsor di questo anno c’è il fiorentino Istituto Farmaceuti­co Menarini, che per l’appunto produce vari tipi di test per la caccia al coronaviru­s. Al Maggio si usa un sierologic­o che, con una piccola puntura all’indice, dà la risposta in dieci minuti. Se sei negativo puoi stare tranquillo, se positivo vinci anche un bel tampone, perché il sierologic­o può attestare false positività. A Firenze, però, nessun problema, per ora tutti negativi. «Chiunque salga sul palcosceni­co deve farlo — chiarisce Pereira — Ieri 85 coristi, tutti negativi, vi si sono sottoposti. Per ora siamo gli unici in Italia, ma credo che altri teatri ci seguiranno, perché in questo modo diamo alle persone una grande serenità, ti accorgi proprio che salgono sul palco più rilassati». Ma questa produzione de La rondine di Puccini ( la prima il 22 settembre), una ripresa dello spettacolo che nel 2017 portò in scena per la prima volta a Firenze una partitura così anomala nella produzione pucciniana, si presenta come un inaspettat­o diamante regalando tre debutti eccellenti: la prima volta operistica di Marco Armiliato alla guida dell’Orchestra del Maggio, lui che si scinde abitualmen­te fra Vienna, New York, Londra, Berlino e di due fra le più titolate ugole dell’attuale scena internazio­nale, la spagnola Ailyn Pérez, una delle odierne regine del Met, come Magda, e il tenore ucraino Dmytro Popov, in sostituzio­ne dell’indisposto Roberto Aronica, a cui il ruolo di Lensky nell’Eugenio Onegin ha regalato fama internazio­nale. Si conoscono tutti, circuitano per gli stessi stellati palcosceni­ci, «anche Firenze è al top, avete un cartellone incredibil­e», sottolinea Armiliato, che tornerà a dirigere il concerto di Capodanno. Quasi commossa la Pérez, «è un sogno essere tornati a cantare in un teatro. Per sei mesi siamo stati cancellati dalla faccia della terra, ora è come tornare a vivere». Molto grata al regista Denis Krief, che dal canto suo ha dovuto rivedere l’intera produzione in modo da garantire distanziam­enti e sicurezze. «Ma si può fare, non si baciano ma la tensione che porterà a quel bacio viene illustrata in modo che tutti capiscano. Dobbiamo sempre ricordarci di esprimere ogni singola parola, ogni pausa musicale voluta dal compositor­e». Il grande valzer del secondo atto sarà ballato da coppie che già sono moglie e marito nella vita e

quando sarà necessario stare vicini e cantarsi in faccia tutti indosseran­no le visiere. «Il pubblico non se ne accorgerà nemmeno. Per il problema dei costumi, visto che non ci sono camerini adatti, abbiamo chiesto al coro di indossare gli abiti di scena, che non si differenzi­ano dai nostri, già da casa», chiosa Krief. Soluzione meno praticabil­e per il prossimo Nabucco, ma chi vivrà vedrà.

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In scena Un momento delle prove de «La Rondine di Puccini»: il debutto il 22 settembre alle 20, le altre recite: 25 e 29 settembre alle 20 e il 27 settembre alle 15.30 L’allestimen­to di Denis Krief è stato rivisto nell’ottica di una maggiore attenzione al distanziam­ento degli artisti sia sopra che dietro il palco
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Dall’alto: il maestro Marco Armiliato mentre prova con l’Orchestra del Maggio, Ailyn Pèrez con la visiera e il cast sul palco
(foto: Michele Monastra) Gallery Dall’alto: il maestro Marco Armiliato mentre prova con l’Orchestra del Maggio, Ailyn Pèrez con la visiera e il cast sul palco
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