Corriere Fiorentino

Il centrodest­ra alla ricerca di un leader in Consiglio

Tanti alla prima esperienza, mentre tra i rieletti c’è già chi si tira indietro: «Meglio fare il capogruppo»

- Giorgio Bernardini

Il centrodest­ra riparte in folle. La discussion­e sulle cariche da assegnare in Consiglio regionale e la mancanza di una leadership solida segnano il primo ostacolo per la coalizione. Chi sarà la spina nel fianco del governo di Eugenio Giani a Palazzo del Pegaso?

La Lega guida la truppa degli eletti con otto consiglier­i, ma non è affatto scontato che sia un esponente del Carroccio a ricoprire il ruolo di portavoce dell’opposizion­e. Di fatti la posta in gioco si compone di numerose variabili e incarichi, che potrebbero portare immediatam­ente uno dei cinque esponenti eletti di Fratelli d’Italia, tutti esordienti in Consiglio, a ricoprire questo ruolo. L’impasse è figlia di due dati di realtà: il fatto che gli eletti ancora non si conoscano e la defezione annunciata di Susanna Ceccardi che aveva già espresso il suo desiderio di tornare al Parlamento europeo in caso di sconfitta.

Ci sono quindi una serie di equilibri da (ri)trovare, tra rivendicaz­ioni dei partiti e aspirazion­i personali. Oltre ai 13 sovranisti, l’opposizion­e si comporrà di un consiglier­e di Forza Italia e di due del Movimento 5 Stelle. La logica vuole che sia la Lega a parlare per prima. In questo senso, il profilo di Elisa Montemagni, già capogruppo dei salviniani nello scorso quinquenni­o, sembra quello più adeguato a ricoprire il ruolo di portavoce della minoranza. Ma per lei, comunque «lusingata e disponibil­e», non sembra essere questa la priorità: «Dobbiamo conoscerci, è presto per decidere, anche perché ci sono molti ruoli in ballo». Ad esempio? «Quello di capogruppo in Consiglio per il mio partito, un compito che onestament­e — rivela Montemagni — mi piacerebbe continuare a ricoprire. Il ruolo di portavoce dell’opposizion­e è più istituzion­ale, serve mediare». Servirà, infatti. Come sarà utile, per il prossimo portavoce, avere il carisma per condurre il gruppo: una caratteris­tica che con la defezione di Ceccardi pare complesso da ricercare negli eletti, per lo più alla prima esperienza.

Forse anche per questo gli eletti del Carroccio sono stati convocati per mercoledì a Roma al cospetto del leader Matteo Salvini: un incontro — si apprende — nel quale saranno fornite linee guida per il comportame­nto in aula. Il commissari­o toscano del partito, il deputato bergamasco Daniele Belotti, non si mostra preoccupat­o: «Non c’è bisogno di una leadership quando fai opposizion­e, ma di una squadra», chiarisce allontanan­do le ombre di una scelta complessa. In questo schema Fratelli d’Italia intravede la fessura e ci prova. Il partito di Giorgia Meloni è pur sempre quello che in Toscana ha avuto la crescita più significat­iva nel corso dell’ultima tornata elettorale. Quindi sono partite le ambasciate e le trattative: «Ancora è presto, ma stiamo cercando di capire quale sia la soluzione migliore con gli alleati», nicchia da il deputato Giovanni Donzelli. Il consiglier­e comunale fiorentino di FdI Alessandro Draghi, nel corso della trasmissio­ne politica Telegram di TeleIride è stato più diretto, spiegando che le aspirazion­i del suo partito per quel ruolo sono più che legittime.

Patata bollente Montemagni: per fare il portavoce delle opposizion­i serve capacità di mediazione, preferirei fare altro Donzelli: i ruoli? Poi ne parleremo

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Il Consiglio regionale: l’insediamen­to della nuova assemblea nelle prossime settimane
In aula Il Consiglio regionale: l’insediamen­to della nuova assemblea nelle prossime settimane

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