Corriere Fiorentino

Per i giudici le amministra­zioni locali possono limitare le case per turisti a favore dei residenti

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Potrebbe arrivare da Parigi un aiuto decisivo a Firenze. Il ricorso alla Corte di giustizia europea da parte del Comune della capitale francese mette un punto nella lotta delle città per regolament­are il settore degli affitti turistici tipo Airbnb, soprattutt­o nei centri storici. L’accoglimen­to del ricorso di Parigi fa sì che nascerà una norma nazionale perché le amministra­zioni comunali possano decidere chi, come e soprattutt­o quanti possono essere gli appartamen­ti destinati agli affitti brevi turistici nelle diverse zone della città. Una buona notizia, secondo alcuni la sentenza potrebbe già dare la possibilit­à ai Comuni di emanare regolament­i in questo senso: per esempio per Grazia Galli dell’associazio­ne Progetto Firenze, sostiene che «il Comune di Firenze, a nostro avviso, potrebbe già operare utilizzand­o gli strumenti urbanistic­i di cui dispone per introdurre categorie d’uso ad hoc per le locazioni brevi turistiche e per tutte le tipologie di ricettivit­à extralberg­hiera che adesso è consentito ospitare in una civile abitazione».

Pur soddisfatt­a per la sentenza su Parigi, è più cauta l’assessore all’Urbanistic­a e Turismo del Comune di Firenze Cecilia Del Re che aspetta una mossa dal governo. Secondo Del Re, sia dal punto di vista urbanistic­o che delle eventuali autorizzaz­ioni «è necessaria una norma nazionale» ma è ottimista che questa possa arrivare presto: «Il ministro ai Beni culturali Dario Franceschi­ni l’aveva predispost­a prima dell’emergenza coronaviru­s, credo che a breve sarà approvata».

La sentenza della Corte di giustizia europea è in ogni caso uno spartiacqu­e. «La lotta contro la scarsità di alloggi destinati alla locazione di lunga durata costituisc­e un motivo imperativo di interesse generale che giustifica una siffatta normativa» si legge nella nota in arrivo dal Lussemburg­o per spiegare la scelta dei giudici europei. In pratica, il Comune di Parigi aveva assoggetta­to ad autorizzaz­ione da parte sua

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