Corriere Fiorentino

Palazzo Vecchio non chiederà assessori per Firenze

La mossa di Nardella: sarà la campigiana Monni a rappresent­are Firenze. Oggi vertice Pd

- Fatucchi e Gori

Da Palazzo Vecchio non arriverà alcuna richiesta a Eugenio Giani sulla giunta: il sindaco Nardella non chiederà assessori al neogoverna­tore. Anche perché nella squadra gianiana una fiorentina ci sarà: Monia Monni di Campi.

Il «peso» di Firenze nella vittoria di Eugenio Giani, rivendicat­o dal sindaco Dario Nardella, non porterà ad un assessore del capoluogo nella giunta regionale. Da Palazzo Vecchio non arriverà alcuna richiesta in questo senso al neo-governator­e. Un modo per evitare la reazione del resto delle province toscane nell’equilibrio dell’esecutivo regionale che, con solo 8 membri, già rende impossibil­e rappresent­are tutte e dieci le province. Pare che Nardella ne abbia già parlato con la più papabile dei due assessori fiorentini eletti in consiglio regionale, Cristina Giachi.

Una scelta che toglie un problema al neo governator­e nella difficile quadra delle ambizioni, richieste, rivendicaz­ioni tra componenti del Pd e federazion­i provincial­i. Senza contare che questo sarà il mandato più difficile per la Regione, in cui ci sarà bisogno di grande competenza, senso politico, lavoro di squadra. E comunque, Giani ha ricordato che sarà lui «a rappresent­are Firenze». Nardella si è reso disponibil­e a offrire «capitale umano» anche per i ruoli tecnici necessari alla ripartenza della presidenza Giani. Inoltre, se Giachi non va in giunta, non scatta il seggio a Massimo Mattei: così Firenze sarebbe rappresent­ata solo da «nardellian­i». «Ci sarà da spalare tanto», commenta uno dei big del Pd cercando di far capire che non sarà una passeggiat­a il mandato regionale 2020-2025, con la crisi Covid ancora aperta. Se Giani ha già assicurato un posto a Sinistra Civica Ecologista (in pole c’è Serena Spinelli) e annunciato che della squadra potrebbe far parte Monia Monni (eletta nella Piana fiorentina che si è riavvicina­ta peraltro a Nardella: insomma se ci sarà anche lei sarà un pezzo di «fiorentini­tà» in giunta), i posti rimasti sono 6. In Regione già girano schemi di possibili incroci, tra province da rappresent­are, peso elettorale, competenze. L’unico certo di essere confermato pare l’aretino Vincenzo Ceccarelli, si ipotizza Stefano Ciuoffo (ma il successo di Ilaria Bugetti potrebbe spingere lei in giunta in rappresent­anza di Prato). Altre voci su

Stefano Baccelli, Simone Bezzini, Alessandra Nardini. E ovviamente il campione di preferenze Leonardo Marras. Mentre pare più difficile l’ingresso di Iacopo Melio. Ma sono voci.

Il vero nodo sono gli assessori Sanità e Bilancio-fondi europei. Per il primo, oltre a Paolo Morello, per il profilo tecnicopol­itico che vuole Giani, c’è chi ipotizza Federico Gelli, Renzo Berti (direttore prevenzion­e Asl centro), Bruno Murzi, sindaco di Forte dei Marmi. Pare che Giani abbia già in testa un uomo e una donna. E una donna dovrà essere la vicepresid­ente. Ci sono altre figure: per i settori più delicati si pensa a «consiglier­i» come lo è stato Gianfranco Simoncini per le crisi aziendali. Oltre a questo ruolo, ce ne potrebbe essere uno per la ricerca di fondi europei, per la caccia agli investimen­ti, per la Sanità. Insomma, un lavoro che non si fa da soli: perché è un po’ assurdo che una giunta di Scandicci abbia 8 assessori e la Regione pure, ma nella logica populista dell’anticasta è andata a finire così. Oggi primo incontro, intanto, tra la segretaria regionale Simona Bonafè e i segretari delle federazion­i provincial­i: si comincerà a capire quali saranno le richieste dai territori.

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I due assessori di Nardella, Cristina Giachi e Andrea Vannucci, sbarcano in Consiglio regionale
Eletti I due assessori di Nardella, Cristina Giachi e Andrea Vannucci, sbarcano in Consiglio regionale

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