I cantieri Tav
«Lo snodo Tav di Firenze va completato al più presto. La prima cosa che farò appena entrato in carica come governatore sarà attaccarmi al telefono con Ferrovie». Sull’Alta Velocità Eugenio Giani ha due preoccupazioni. La prima è che venga rispettata la data indicata dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli per la ripresa dei lavori. «Si riparte a novembre — ha detto la ministra qualche giorno fa dopo un vertice con il sindaco Nardella — poi nella primavera del 2021 arriveranno la talpa e i mezzi pesanti». Giani sa di poter contare su un governo «amico», ma meglio mettere i puntini sulle i: «Bene l’annuncio di De Micheli. Sulla Tav bisogna cambiare marcia, è un’opera assolutamente prioritaria per la Toscana». E qui sta la seconda preoccupazione di Giani: far passare il messaggio che il passante dell’Alta Velocità non è un’infrastruttura che riguarda solo Firenze. E dunque, è il sottointeso, una battaglia da condurre insieme a tutti gli altri Comuni toscani, al di là del colore politico delle amministrazioni. «La stazione fiorentina sarà al servizio di tutta la parte centrale della Toscana e anche oltre: la useranno gli empolesi come i lucchesi e gli aretini», dice il neo-governatore. «Non solo: il tunnel consentirà di liberare i binari di superficie dove potremo aumentare i treni regionali. Ecco perché è un’opera utile a tutti i toscani».