Prandelli è positivo, salterà la sfida salvezza
Martedì c’è stata una cena al centro sportivo, ieri altri tamponi ma nessun nuovo contagio
Cesare Prandelli è risultato positivo al coronavirus. Il nuovo tecnico della Fiorentina dovrà quindi restare in isolamento e non potrà essere in panchina per la sfida salvezza contro il Genoa.
Piove sul bagnato: non bastava la seconda sconfitta consecutiva in campionato (quinta in nove giornate) e una classifica preoccupante. L’allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, è risultato positivo al Covid dopo i tamponi effettuati martedì sera. Asintomatico, da ieri è in isolamento. Con tutta la squadra che è tornata in «bolla», come era già accaduto meno di un mese fa dopo il contagio di Callejon.
Allo scopo di creare un maggiore spirito di gruppo, imparare a conoscersi meglio anche fuori dal campo e frequentarsi in una situazione più leggera rispetto alle solite sedute di allenamento, martedì sera la squadra si è ritrovata al centro sportivo per una cena, dopo i tamponi e in vista della ripresa della preparazione dopo due giorni liberi. Proprio la cena, che comunque si è svolta seguendo le regole indicate dai protocolli sanitari, alla quale ha partecipato anche Prandelli, ha rappresentato un ulteriore elemento di preoccupazione. Nella tarda serata di ieri però sono arrivati gli esiti di nuovi tamponi fatti in mattinata, che per fortuna hanno dato tutti esito negativo.
La squadra si è allenata con l’allenatore in seconda Gabriele Pin, che a questo punto lunedì contro il Genoa sarà in panchina al posto di Prandelli. La Fiorentina sarà in «bolla» per altri 10 giorni, una situazione alla quale ormai i viola sono abituati, visti i tanti casi di contagio da marzo a oggi. Tralasciando le positività della scorsa stagione, quando i pochi tamponi a disposizione in quel momento non bastarono per tutti ed è dunque difficile quantificare il numero preciso di contagiati tra staff tecnico, medico e giocatori, in questa stagioni si sono fermati già Pulgar, l’ex Ghidotti, Callejon, un fisioterapista, oltre al dg Joe Barone escluso però dal grupposquadra.
Ecco dunque che, usciti da poco dalla precedente bolla che ha impedito a diversi giocatori di rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali se non contravvenendo alle regole e al parere contrario della Asl, la squadra è ora costretta ad osservare un altro periodo di isolamento.
I giocatori dovranno restare per 10 giorni in isolamento fiduciario, che potranno rompere solo per andare agli allenamenti e alle partite, anche se con la Toscana in zona ancora rossa la differenza è comunque poca. Una nuova complicazione insomma in vista dello scontro diretto con il Genoa, invischiato come la Fiorentina nei bassifondi della classifica. Starà ai giocatori ora, orfani di Prandelli, reagire a questa ennesima difficoltà senza dimenticare che già tre allenatori prima di lui (oltre a Iachini durante il lockdown di marzo e aprile) hanno dovuto passare la mano ad un collaboratore a causa del Covid, ossia Giampaolo del Torino, Mihajlovic del Bologna e Pioli del Milan. Proprio quest’ultimo però — tornato negativo in queste ore — è la dimostrazione che con uno staff preparato ed affiatato e una tecnologia che permette di restare in contatto con la squadra, 10 giorni di assenza non pesano. Il Milan infatti ha vinto lo stesso — anche contro la Fiorentina — con Bonera in panchina.