LA LOTTERIA DEI VACCINI AGLI OVER 80
Il grave ritardo con cui sta iniziando in Toscana la campagna di vaccinazione di massa degli ultraottantenni per contrastare la pandemia in corso non è un incidente di poco conto. Si sa che la dilazione nella fornitura del tipo di vaccino confacente è dovuta a diversi fattori, tra i quali primeggiano la rugginosa gestione della burocrazia europea e la vergognosa competizione delle case farmaceutiche. Ciò non toglie che in questo specifico caso non affiorino errori di valutazione e d’impostazione. Si proclama soddisfatti che nessuna Regione al pari della Toscana può contare su 2.500 vaccinatori a disposizione degli ultraottantenni. Il ritardo (indiscutibile) sarebbe dipeso dal fatto che la straordinaria adesione alla cosiddetta fase uno e la scarsità dei vaccini forniti hanno bloccato per alcune settimane rispetto al previsto la campagna per gli over-ottanta. Ora si comunica che sono state consegnate circa 25 mila dosi Pfizer da somministrare attraverso i medici di medicina generale. Il 3 marzo sono state fatte — a quanto si dice — 9 mila somministrazioni a persone con più di 80 anni e 17 mila nell’insieme. La settimana prossima si dovrebbe salire a 30 mila dosi per la fascia più anziana. Occorreranno comunque — si aggiunge prudenzialmente dall’apparato regionale — ancora due settimane per avere un quadro plausibile della situazione. Questa ridda di cifre non è tranquillizzante.
Ci si deve chiedere con franchezza perché questa procrastinazione sia avvenuta e perché tuttora la maggior parte dei cittadini coinvolti navighi nelle nebbie. Il fatto è che ha giocato più un astratto orientamento metodologico (e ideologico) in sé corretto invece di una realistica cognizione delle fragilità e degli scompensi accumulati da una rete che si è andata sempre più indebolendo. Sul banco d’accusa non sta certo una categoria, quella dei medici di famiglia, i cui meriti professionali sono noti e riconosciuti, ma è indubbio che sia per le marcate differenze delle singole organizzazioni ambulatoriali sia per gli squilibri delle aree di competenza, il sistema ha subito falle almeno a breve irreparabili. Dapprima, poi, si è detto che gli elenchi dei convocandi sarebbero stati compilati in sede regionale, quindi si è proceduto a concedere con lo stillicidio sei dosi a settimana ai medici affidando loro la stesura degli elenchi. Chi è in attesa a tutt’oggi non sa quando sia il giorno della chiamata che porrà fine a una comprensibile ansia. Si è perso di vista che il fattore tempo per combattere efficacemente contro una pandemia oltretutto accelerata dalla variante inglese del virus è sostanziale. Ormai vengono sbandierate statistiche che disorientano anche per la non analiticità dei dati. Una vita umana a rischio è ridotta a un numero, macinata in un formula matematica che annulla il senso doloroso di quanto accade. Siamo in balia di altalenanti e ridondanti bollettini privi di chiarezza e intelligibilità. L’assessore regionale Simone Bezzini, cui ho espresso queste preoccupazioni, replica facendo osservare che agire con chi ha conoscenza capillare del territorio e dei residenti è la via migliore: «Altre Regioni ci stanno seguendo — afferma — in questa direzione, ogni realtà si sta organizzando spesso in sinergia con le amministrazioni comunali». Pur ammettendo che rilevanti difficoltà sono insorte per una carente armonizzazione nazionale delle forme di intervento è evidente che lo sforzo ora da mettere in campo è enorme. In altre Regioni l’operazione over 80 è molto più avanzata. Qui il meccanismo avviato fa ancora acqua e molto si basa sull’iniziativa e sull’impegno dei singoli. Se si procede con la media annunciata ottenendo la disponibilità delle dosi promesse e si ha presente che la popolazione degli ultraottantenni in Toscana è di circa 300 mila persone si ha una prospettiva di completamento superiore a due mesi. Ciò che infastidisce quotidianamente è che l’informazione televisiva regionale sia più finalizzata a spargere rassicurazioni infondate, più al servizio del potere che sensibili alle richieste di verità e di esattezza.