Concorsi, altra bufera su Medicina
Oltre 40 perquisizioni, 30 indagati: tra loro il rettore Dei e il direttore di Careggi Damone
Trenta indagati, oltre quaranta perquisizioni, una nuova indagine che scuote la sanità. Nel mirino ci sono ancora una volta i concorsi, truccati secondo l’accusa della Procura, che contesta anche l’associazione a delinquere. Tra gli indagati il rettore Dei, il Dg di Careggi Damone e quello del Meyer Zanobini.
Un gruppo di baroni della medicina, con il Rettore dell’Ateneo fiorentino in testa, che pilotavano i concorsi. Questa l’accusa contestata dalla Procura di Firenze a sette persone che ieri all’alba sono state perquisite dalla Guardia di Finanza. Nei decreti di perquisizione firmati dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Antonino Nastasi contesta l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all’abuso d’ufficio per il rettore Luigi Dei, per l’attuale direttore generale di Careggi Rocco Damone, per la direttrice che lo ha preceduto, Monica Calamai, e per quattro professori universitari di Medicina, alcuni in pensione. In pratica, secondo gli inquirenti, era quel «comitato» ristretto a stabilire a priori chi dovesse aggiudicarsi i posti per ricercatori, professori associati e ordinari. Si tratta di un nuovo filone che ha molti punti di contatto con l’inchiesta esplosa nel 2019 sui concorsi di Careggi, una sorta di «elaborazione» di quella precedente che ha portato la Procura ad alzare il tiro e ad allargare il cerchio. Trenta le persone indagate, 43 le perquisizioni tra Firenze, Ancona, Milano e Roma (sarebbero indagati anche docenti delle facoltà di Medicina di Ancona e Milano). I finanzieri hanno sequestrato i telefoni cellulad’ufficio ri, le memorie dei computer e hanno acquisito diversa documentazione che adesso dovrà essere vagliata. Molti legali hanno già annunciato ricorsi al Riesame.
A dare la notizia dell’inchiesta è stato lo stesso Dei ieri mattina, non appena i finanzieri hanno lasciato gli uffici del rettorato in piazza San Marco. «Ogni documentazione ritenuta utile è stata acquisita dall’autorità giudiziaria — ha detto il rettore — Sono sereno e fiducioso che la vicenda potrà essere chiarita».
Tra i sette indagati, con il dg di Careggi Damone e l’ex Monica Calamai (da giugno alla guida della Asl di Ferrara), che risponde di concorso morale, ci sono l’ex prorettore Paolo Bechi (in pensione), Corrado Poggesi, ordinario di fisiologia e direttore del dipartimento di medicina sperimentale e clinica (anche lui in pensione), Niccolò Marchionni, direttore del dipartimento cardiovascolare, e Marco Carini, professore di urologia. C’è poi il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini, accusato di abuso per tre concorsi, tra cui quello di otorinolaringoiatria, nell’ospedale pediatrico. «Sono sereno perché ho sempre operato per il bene del Meyer e continuerò a farlo con determinazione, tanto più ora, in questa fase pandemica, difficile anche per il nostro ospedale» ha detto.
Sotto la lente della Procura sono finiti diversi concorsi dal 2018 fino a oggi: ortopedia, terapia intensiva, otorinolaringoiatria, neurochirurgia, chimica, cardiologia. Molte procedure non sono state ancora completate, come quello che riguarda il professor Alessandro Della Puppa, neurochirurgo già finito nella prima inchiesta quando vinse il concorso da professore associato, adesso indagato per il posto da professore ordinario. Indagato anche Adriano Peris, primario del reparto di terapia intensiva del Trauma Center e coordinatore del centro trapianti della Regione che avrebbe dovuto prendere il posto di Angelo Raffaele De Gaudio, andato in pensione (anche questo concorso non è stato completato). Indagati anche Sandra Furlanetto, associato di chimica, Andrea Ungar, direttore di geriatria e terapia intensiva, e Domenico Andrea Campanacci, ortopedico.
Reazioni È il rettore a dare la notizia: «Sereno e fiducioso». Zanobini: «Ho sempre operato per il bene del Meyer e continuerò a farlo soprattutto ora»