Prima furti e danni, poi scrivono: «Scusateci»
Livorno, messa a soqquadro la sede di un’associazione di volontariato. Il messaggio sul pc
Hanno rotto la porta che dà sul retro del centro e una volta all’interno hanno provocato danni e messo a soqquadro gli uffici, per poi scrivere «Scusate» sopra il monitor di uno dei pc. È l’ennesimo furto consumato ai danni dell’associazione NesiCorea, che dal 2000 si occupa di attività socio-educativoculturali nel quartiere popolare di Corea, un punto di riferimento per chi abita in zona. Da tempo l’associazione è nel mirino di vandali e ladri, malgrado all’interno della sua sede non ci siano soldi o materiali particolarmente costosi. Durante l’ultimo furto, per esempio, sono stati portati via un termoscanner e 5 macchine fotografiche usa e getta che, spiega amareggiato l’operatore del centro Stefano Romboli, «sarebbero servite per i nostri alunni del corso di fotografia. Fortunatamente siamo riusciti in breve tempo a trovarne altre. I danni che abbiamo subito sono ingenti, ma non abbiamo intenzione di fermarci. Ci rimboccheremo le maniche e garantiremo il proseguimento del dopo scuola pomeridiano».
I ladri, che nessuno ha visto o sentito, una volta entrati hanno forzato tutte le porte degli uffici, gettando a terra i contenitori con i documenti, forse sperando di trovare dei soldi nascosti tra gli scaffali, e prima di andare via hanno lasciato una scritta per scusarsi del caos che avevano lasciato.
«Non so chi possa essere stato — aggiunge Romboli — Questa volta sono entrati da un accesso da cui non erano mai passati, quindi penso che non siamo sempre le solite persone. La scritta fatta sul monitor mi lascia un po’ perplesso, l’abbiamo guardata con gli altri operatori e potrebbe essere stata fatta da un ragazzino, ma non ne abbiamo certezza, e poi perché lasciare la scritta? Forse un ragazzo che si è pentito del gesto che ha fatto? Non lo so, non so cosa pensare. Noi siamo qui per aiutare i giovani, il nostro scopo è quello, siamo un’associazione apartitica, asindacale, aconfessionale».
La notizia si è sparsa velocemente nel quartiere e la solidarietà da parte delle persone come sempre è stata tanta, perché chi opera all’interno della struttura sono volontari che aiutano i ragazzi nello svolgere i compiti che gli vengono assegnati a scuola, li avvicinano al mondo dell’arte attraverso la fotografia o la pittura, insomma persone che mettono cuore e tanta passione nello svolgere il loro compito, senza guadagnarci niente.