Corriere Fiorentino

Crolla l’età media dei contagiati

Oltre la metà ha meno di quarant’anni. Netta discesa di ricoveri fra gli ultraottan­tenni, ma i decessi restano ancora alti Ora è 37 anni, un record. Effetto vaccini sugli over 80: sono solo il 3% dei nuovi positivi

- Gori

L’età dei nuovi contagiati crolla e arriva a 37 anni di media, non succedeva dallo scorso ottobre. Mentre si iniziano a vedere gli effetti della campagna vaccinale sugli over 80.

L’età dei nuovi contagiati crolla e arriva a 37 anni di media. Dopo mesi di dati costanteme­nte sopra i quarantann­i, in alcuni sporadici casi sopra i 50, è un numero che in Toscana non si registrava dallo scorso 2 ottobre, ovvero da quando stavano cominciand­o ad impennarsi i numeri della seconda ondata. Solo ad agosto, con i contagi che arrivavano dalle serate in discoteca, dalle feste balneari, dai rientri dall’estero, i nuovi positivi erano ancora più giovani del clamoroso dato emerso ieri.

Le ragioni sono molte: da un lato, l’effetto delle vaccinazio­ni sulle fasce d’età più alte stanno riducendo il contagio — ma ancora di più ricoveri e decessi — tra i grandi anziani; dall’altro c’è l’impatto delle varianti, che negli ultimi mesi ha alzato il numero di giovani contagiati e anche sintomatic­i, e quindi facilmente intercetta­ti dai tamponi. Ma c’è anche un effetto della pandemia da coronaviru­s, come ha spiegato qualche giorno fa al Corriere Fiorentino, Fabio Voller, responsabi­le dell’osservator­io epidemiolo­gico dell’Agenzia regionale di Sanità: l’infezione si diffonde principalm­ente tra i giovani e, successiva­mente, in corrispond­enza col picco di ogni ondata, raggiunge gli anziani e quindi riempie gli ospedali. In questo caso, la speranza degli esperti è che il meccanismo possa incepparsi, proprio grazie alle vaccinazio­ni. Secondo lo stesso Voller, a fine maggio, si dovrebbero vedere effetti evidenti in termini di riduzione della mortalità, che ancora viaggia attorno ai 20 decessi al giorno.

Del resto, l’età media dei morti, dopo gli 84 anni di domenica scorsa, negli ultimi sei giorni è stata quattro volte sotto gli 80 anni, per arrivare ieri a 76. Troppo poco ancora per stabilire una tendenza, ma forse un segnale del possibile imminente calo (sia nell’età media, sia nei numeri assoluti). Non a caso gli esperti spiegano che gli effetti sui decessi sono ritardati rispetto ai vaccini, perché gli anziani che muoiono sono spesso quelli che si sono infettati diverse settimane prima. In effetti, anche guardando i dati attuali, se gli over 80 immunizzat­i superano il 90%, c’è ancora un buon 25% di over 70 che non ha ancora neppure prenotato la prima dose. Ieri, il bollettino regionale ha notificato 491 nuovi casi, un dato buono specie se visto alla luce del tasso di positivi al tampone, appena il 6,2%. Dei 491 nuovi positivi il 28% ha meno di 20 anni, il 25% ha tra i 20 e i 39 anni, il 31% tra i 40 e i 59 anni, il 13% tra i 60 e i 70 anni e appena il 3% riguarda gli over 80.

Numeri che sembrano proiettare la Toscana verso un indice di nuovi casi settimanal­i ogni 100 mila abitanti sotto quota 100, come accadeva lo scorso gennaio, quando tocco il picco minimo a quota 78. I nuovi decessi sono invece ancora molti, ben 19 ieri. Il calo dei ricoveri negli ospedali è invece sempre più evidente: i pazienti Covid sono ora sono 1.064 (53 in meno in un giorno), di cui 180 in terapia intensiva (2 in meno). Rispetto al picco di metà aprile significa che i ricoverati totali sono calati del 47%, mentre quelli in terapia intensiva del 37%. Una boccata d’ossigeno per gli ospedali, anche se nei reparti ad alta intensità il calo è dovuto ai decessi, perché i nuovi ingressi sono ancora superiori alle dimissioni.

Il sistema sanitario toscano non è ancora fuori pericolo, se si pensa che attualment­e il numero dei pazienti è sensibilme­nte più alto rispetto al picco minimo prima della terza ondata, che si registrò lo scorso 30 gennaio, quando i ricoveri erano 743 (95 in terapia intensiva). L’estate del 2020, quando il 18 luglio si toccò il picco minimo assoluto della pandemia (12 pazienti Covid in tutti gli ospedali, di cui nessuno in terapia intensiva) è però ancora molto lontana.

Catena spezzata L’immunizzaz­ione degli ottantenni ormai arrivata al cento per cento ha iniziato a far abbassare anche l’età media dei decessi

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(foto Massimo Sestini) Careggi, il reparto di terapia intensiva

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