Corriere Fiorentino

Vannino dov’è?

Dopo i sigilli alla casa tutti lo cercano nel Pistoiese e sul web

- di Matteo Lignelli

«Dov’è finito Vannino?». Se lo chiedono tutti quelli che passano dalla provincial­e Pratese, direzione Pistoia o Prato. Ogni città ha i suoi «personaggi» e Vannino qui è «il personaggi­o». Chi non lo conosce pensi a un Tarzan con barba e capelli bianchi: qualunque sia la temperatur­a va in giro per Le Querci, frazione a metà strada tra Pistoia e Agliana, a torso nudo e senza scarpe. Dietro l’aspetto tutto sommato burbero c’è una persona che si intrattien­e volentieri con chiunque passi dalle sue parti — ma c’è l’obolo della sigaretta — alla quale gli abitanti sono ormai affezionat­i.

Per questo quando hanno visto le porte e le finestre della sua casa sbarrate e il nastro bianco e rosso ovunque hanno sommerso di telefonate il sindaco di Agliana, Luca Benesperi, per capire cosa fosse successo a Vannino. Anche se Le Querci rientra sempre nel comune di Pistoia, l’uomo, 68 enne, bazzica soprattutt­o il territorio aglianese. In tanti, invece, hanno chiesto informazio­ni sui social network, dove in qualche minuto si è diffusa la notizia, falsa, che fosse stato sottoposto a Tso. In realtà l’abitazione — parecchio pericolant­e, senza luce né riscaldame­nto — venerdì è stata messa sotto sequestro preventivo. Il provvedime­nto del Tribunale di Pistoia parla di «attività di smaltiment­o di rifiuti mediante abbruciame­nto in mancanza delle prescritte autorizzaz­ioni» che avrebbero portato alla rovina dell’immobile. In realtà sono circa 40 anni che Vannino, sempre ricoperto di fuliggine, brucia di tutto all’interno e in giardino, comprese porte e finestre per scaldarsi. Lui, collaborat­ivo, ha lasciato che gli agenti lo portassero al riparo al Villone Puccini, la residenza socio-sanitaria più grande della provincia di Pistoia, dopo una doccia e un tampone (negativo).

Sulla storia di Alessandro Egidio Gori, questo il vero nome (l’altro è un omaggio al padre), circolano diverse versioni. Guai con la legge, problemi personali. Chi lo ha conosciuto davvero parla di una scelta di vita consapevol­e, un «ripudio» della sua vita da ragazzo benestante. C’è un episodio centrale, un punto in cui convergono tutti i racconti

❞ L’amica Sul web è partito il tam tam: è morto? Gli hanno fatto un Tso? No lo hanno portato in una Rsa

e che simboleggi­a la conversion­e: quella volta in cui ha sfasciato la propria Mercedes con una mazza. Da quel giorno solo bicicletta, con o senza copertoni. Su YouTube è una star, su Facebook sono sorte un paio di pagine dedicate a lui e ora, a Pistoia, non si parla d’altro. È nato pure il movimento #VanninoLib­ero. Il rispetto è unanime, però la gente si divide: chi propone collette per salvare la sua casa («siamo in tremila qui, con 50 euro a testa ne raccogliam­o 150 mila» scrive Giuseppe) e chi ricorda che Vannino non ha mai chiesto aiuto e ha scelto con consapevol­ezza di vivere fuori dagli schemi.

«Siamo andati a trovare Vannino al Villone — racconta Maria Teresa ai tanti che chiedono informazio­ni — l’abbiamo trovato fuori che stava fumando. È indignato per il modo in cui la sua casa e la sua vita sono state violate. Ha detto che lì c’è tutto, anche troppo, ma che non ci si sente perché la sua vita è un’altra. Comunque si è rimesso il suo telo e nessuno gli ha imposto di vestirsi».

Siamo andati a trovarlo, è fuori con il suo telo intorno alla vita, ma dice che lì c’è troppo e quella non è la sua vita

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Vannino Al secolo Alessandro Egidio Gori davanti alla sua casa

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