«Solo un prof su 10 si è detto disponibile Incertezza sui fondi»
«Mi chiedo come mai si ponga così tanta attenzione all’emotività e alla socialità solo adesso, alla fine di quest’anno molto difficile, quando invece occorrerebbe porre sempre al centro la relazione fra bambini e ragazzi, destinando risorse in modo strutturale. Sono sempre favorevole all’investimento nella scuola, ma il Piano Estate, a causa di tempi stretti e mancata risposta dei docenti, fa incombere il rischio di chiamare scuola cose che non lo sono» dice Annalisa Savino, preside del comprensivo Ghiberti di Firenze.
Cosa non la convince?
«I luoghi, perché gli edifici scolastici sono impraticabili d’estate, la concomitanza con i centri estivi comunali e i lavori alle strutture, l’incertezza relativa al virus e le regole anti Covid, ad oggi immutate. Alla fine di un anno pesante, difficile di trovare l’energia per una progettualità che scongiuri il rischio di cui parlavo. Altra incertezza sono i finanziamenti, la cui entità è ad oggi sconosciuta: un fondo a ciascuna scuola di cui non si conoscono le cifre, altri due fondi a cui si accede tramite bando, con il problema di una proposta da fare prima di sapere se i progetti saranno accolti e l’entità del finanziamento. E con i conseguenti disagi organizzativi anche per le famiglie».
I docenti hanno dato la loro disponibilità?
«Sono sfiniti, nella mia scuola su 140 solo in 14 si sono proposti e comunque per un periodo limitato; di questi, i tre quarti sono con contratto a tempo determinato e non risorse stabili. Io credo che questa rinuncia vada indagata e compresa, non liquidata con il desiderio delle ferie e del mare».
Quindi come farete?
«Ci stiamo muovendo anche per affidamenti ad esterni, cercando di salvaguardare comunque la nostra identità».